Gli imponenti lavori di ristrutturazione sono finiti sotto la lente delle forze dell’ordine

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA – Aveva acquistato un vecchio immobile trasformandolo in una vera e propria villa (con annessa piscina) da mezzo milione di euro, ma gli imponenti
lavori di ristrutturazione, condotti apparentemente senza redditi leciti che potessero giustificare tali spese, hanno attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, in particolare della
guardiadi finanza di Perugia, che, con l’ausilio della questura, ha sequestratola struttura consegnando la all’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni
sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Protagonista della vicenda è un uomo di etnia rom, nato a Perugia e residente a Bastia Umbra, che aveva intestato la villa al figlio.L’attività investigativa – spiega una nota delle fiamme gialle – trae origine dal costante monitoraggio che gli uomini del Gico del nucleo di polizia tributaria di Perugia eseguono a carico di
quei soggetti, che vivono in Umbria e vengono considerati socialmente pericolosi, volto a promuovere l’applicazione di idonee misure di prevenzione secondo la normativa antimafia.
L’uomo – già noto alle forze dell’ordine per vari reati, tra cui furto e truffa, nonché destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza
– è stato oggetto di una minuziosa verifica,personale e reddituale, quest’ultima condotta a suo carico, ma anche dei familiari e dei soggetti a lui riconducibili, confrontandoli
con il patrimonio accumulato nel tempo. Al termine degli accertamenti, i finanzieri hanno presentato, alla Procura della Repubblica di Perugia,la proposta di applicazione
della misura di prevenzione patrimoniale, successivamente inoltrata al Tribunale di Perugia, che ha poi emesso la relativa ordinanza di confisca. La villa è stata quindi rimessa
nella disponibilità dell’ agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.Per le fiamme gialle, “la complessa
attività portata avanti dalla guardia di finanza, in stretta collaborazione con la questura, testimonia l’importanza dell’aggressione ai patrimoni illeciti, che mira, da un
lato, a disarticolare le capacità operative dei soggetti ‘socialmente pericolosi’e,  dall’altro, ad assicurare, attraverso il successivo utilizzo per fini pubblici dei beni confiscati,
un parziale risarcimento dei danni prodotti alla collettività dalle azioni criminali”.

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