Il bastiolo che aggredì un ragazzo più giovane sarà giudicato con rito abbreviato condizionato a una perizia
di Alessandra Borghi
BASTIA UMBRA – Un risarcimento da 180mila euro.Ecco quanto chiede la vittima dell’incredibile gesto di violenza quasi incredibile che si è consumato in un locale di Bastia Umbra il 10 settembre 2016. Un ragazzo che stava giocando all’interno a “beer pong” era stato aggredito con un morso all’orecchio. Una mossa che gli ha causato uno sfregio permanente con parziale amputazione del padiglione auricolare. Prima c’era stato anche un pugno: un colpo così pesante da provocare una commozione cerebrale. Nel complesso,la prognosi per il malcapitato, un giovanissimo dei dintorni, era stata di 40 giorni. In un primo tempo la parte civile, assistita dagli avvocati Luca Maori e Delfo Berretti, aveva chiesto che il fatto venisse qualificato come tentato omicidio proprio alla luce degli effetti del pugno. Il pm alla fine ha contestato al ventottenne di Bastia Umbra autore dell’aggressione (consumata con schiaffi e pugni al corpo e al volto prima del morso che ha staccato una parte del lobo dell’orecchio) il reato di lesioni gravissime. Davanti al gip Carla Giangamboni,l’imputato ha chiesto il rito abbreviato condizionato allo svolgimento di una perizia. L’obiettivo della difesa del ventottenne, rappresentata dall’avvocato Nadia Trappolini, è far appurare la capacità di intendere e di volere sia al momento del gesto sia nella situazione attuale, oltre alla pericolosità sociale. Le parti nomineranno quindi un proprio consulente in vista dell’udienza del 5 dicembre. Ieri è stato incaricato il perito del gip Carlo Simoncini. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’aggressione si era verificata per motivi banali mentre la vittima stava giocando a una variante del ping pong.La dinamica è stata anche immortalata da un video
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