PERUGIA Qualche numero non torna. E arrivare primi (o tra i primi) riuscendo a non far aumentare la Tari, cioè la bolletta dei rifiuti, alla fine ha un retrogusto amaro. Succede a Bastia dove i conti del bilancio di previsione approvato in tempi record, dicono che gli scarti che vanno al compostaggio (in questi giorni non Pietramelina visto è che ancora chiuso)sono, rispetto alla frazione umida del tre per cento con una raccolta differenziata al 69,4%. Ma in fondo a quel risultato c’è un po’ di amaro.
Il perché l’assessore all’Igiene urbana, Francesco Fratellini, lo spiega con un tackle che suona così: «Pur esprimendo soddisfazione per i livelli da noi raggiunti rimane il rammarico nel constatare che i buoni risultati ottenuti ancora non possono dare benefici economici ai cittadini di Bastia a causa dell’inadeguatezza dei sistemi di recupero nello smaltimento dei rifiuti differenziati.
Oggi, occorre un impegno maggiore nei controlli da parte di chi finora ha gestito senza risultati utili questa fase». Schiaffo al sistema rifiuti che è anche finito sotto inchiesta proprio per non aver gestito bene la raccolta differenziata. Bastia va alla guerra, annuncia la tariffazione puntuale e sfida quei Comuni che hanno annunciato la differenziata sopra al 75%, ma che da Bastia smontano così: «Quei valori vanno depurati degli scarti della frazione umida». Che a stare stretti, come ammesso da Gesenu, in molti Comuni va sopra al 20%. Come dire il valzer di numeri che non aiuta le tasche dei cittadini. Anzi.
Luca Benedetti
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