Sono intervenute le guardie ambientali volontarie di Legambiente: “Gesto sconsiderato”
BETTONA – A seguito del ritrovamento di lastre di eternit nel fiume Chiascio, Legambiente sollecita l’avvio, anche a livello locale, di una campagna informativa capillare sui pericoli di un improprio trattamento dell’amianto e dei rischi del suo abbandono. A poche settimane dalla conclusione degli interventi di manutenzione idraulica sulle sponde del fiume – riferisce in una nota l’associazione ambientalista – eseguiti dalla Provincia di Perugia per riqualificare e mettere in sicurezza gli argini, le guardie ambientali volontarie di Legambiente Umbria hanno accertato un abbandono di lastre di cemento amianto (eternit) in località Ponte di Ferro sulle sponde del Chiascio poco a valle della confluenza con il fiume Topino, proprio al termine di una delle tante strade di servizio predisposte dalla Provincia per gli interventi di riqualificazione fluviale. “Un gesto sconsiderato” sot – tolinea Legambiente, ricordando che “dopo 18 anni dalla messa la bando dell’amianto, ancora la pratica dello smaltimento illecito è un evento consueto. Attualmente esistono incentivi speciali introdotti dallo Stato (DM del 19 febbraio 2007) che agevolano le aziende nella sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici, mentre i privati cittadini non possono beneficiare di misure analoghe”. Secondo l’associazione ambientalista, sarebbe opportuno avviare una campagna informativa e nel-lo stesso tempo individuare forme incentivanti per favorire un corretto smaltimento.
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