ansideriBogliariLa fiera a Bastia prende il via venerdì È l’edizione numero 48.
LA RASSEGNA
BASTIA Il quartiere fieristico di Umbriafiere, di Bastia Umbra, aprirà i cancelli dei suoi padiglioni da venerdì 1 aprile a domenica 3 per la 48° edizione di Agriumbria. Tutto esaurito, grazie alla presenza di oltre 400 espositori che rappresentano il meglio dell’intera filiera agrozooalimentare, e che occupano i 15mila metri quadri espositivi al coperto, e i 35mila all’aperto. Ancora una volta, quindi, grande il consenso che la manifestazione ha raggiunto fra gli operatori economici, allevatori e imprenditori agricoli che ritengono la kermesse bastiola un appuntamento di cartello per il settore dove trovare le giuste opportunità per verificare e per valutate le soluzioni tecnico-innovative da trasferire nelle differenti realtà gestionali delle aziende agricole e delle filiere agroalimentari. «Le tre giornate di Agriumbria -sottolinea Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere- consentono di mettere a confronto opinioni che nelle loro diverse tematiche rappresentano il filo conduttore di convegni e incontri nel corso dei quali l’innovazione tecnologica, le filiere agroalimentari e l’interprofessione saranno al centro di proposte di fattibilità da trasferire nelle aziende agricole superando, in tal modo, le fasi di enunciazione contenute spesso solo nei documenti programmatici». «Gli indirizzi politico-strutturali contenuti nella Pac 2014-2020 e recepiti dai Piani di Sviluppo Rurale Regionali -spiega Bogliari- coinvolgono in primis i produttori agricoli impegnati a progettare e a realizzare riconversioni degli indirizzi produttivi che hanno come obiettivo non solo l’acquisizione di una maggiore competitività delle produzioni sui mercati nazionali e internazionali, ma anche la costruzione di un sistema agroalimentare flessibile e dinamico in grado di ottimizzare il rapporto fra le potenzialità delle imprese agricole e le tendenze sui consumi di prodotti alimentari». Mantenendo immutata la formula fieristica di mostra-mercato nazionale, Agriumbria risponde ancora una volta alle aspettative e alle esigenze dei produttori agricoli, grazie alla intersettorialità e alla diversificazione merceologica che consentono di valutare le soluzioni più idonee per realizzare modelli di gestione aziendale e moduli di coltivazione indipendentemente dalle dimensioni strutturali e economiche delle aziende stesse.
ANCHE LE ASTEIl tutto arricchito e reso più attraente da mostre nazionali e interregionali, da rassegne e da aste di specie e razze zootecniche, che consolidano il ruolo primario di Agriumbria quale momento fieristico di grande rilevanza per la presenza di capi bovini, suini, ovicaprini, equini, avicunicoli, provenienti da allevamenti nei quali viene praticato il miglioramento genetico e la selezione sotto il controllo delle Associazioni Regionali Allevatori delegate alla tenuta dei Libri Genealogici (Llgg). Ancora una volta sarà interessante la Mostra Nazionale Bovini di Razza Chianina, organizzata dall’Anabic, che vede la partecipazione di oltre 100 capi di elevata genealogia provenienti, prevalentemente, dall’Italia centrale e che nelle tre giornate fieristiche saranno al centro di diverse manifestazioni collaterali quali concorsi, aste e altre iniziative. Ma insieme ci saranno spazi riservati alla Mostra Interregionale Bovini di Razza Frisona Italiana, organizzata dall’Ara Umbria e dall’Anafi, divenuta un appuntamento di indubbio interesse per valutare l’alta selezione genomica ottenuta in allevamenti dell’Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Basilicata e Puglia che presenteranno oltre 70 capi le cui performance hanno raggiunto ottimi livelli produttivi di latte con caratteristiche organolettiche di grande valore nutraceutico, che hanno, cioé, una funzione benefica sulla salute umana.
Luigi Foglietti

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