AGRICOLTURA Prevista la presenza di 500 espositori. L’edizione tocca quota 48

PERUGIA Con quest’anno arriva a ben 48 edizioni Agriumbria,la fiera-mercato dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’innovazione che mette in risalto il made in Umbria e non solo. Saranno quasi 500 gli espositori che saranno presenti tra i padiglioni di Umbriafiere di Bastia Umbra dal primo al 3 aprile prossimo. Come sempre a farla da padrone saranno anche gli animali: gli organizzatori hanno stimato la presenza di 600 capi, di diverse razze di bovini,oltre a suini, ovini e migliaia di animali da cortile. Numeri che proiettano Agriumbria come punto di riferimento del settore non solo a livello regionale ma anche e soprattutto come polo di attrazione di rilievo nazionale. La dimostrazione sta nel fatto che la crisi economica- che ha colpito anche il settore in questione – non ha intaccato più di tanto la fiera-mercato che ha fatto registrare, con largo anticipo, il tutto esaurito degli spazi espositivi. La zootecnia sarà ancora una volta una delle protagoniste di questa edizione con mostre nazionali e interregionali, con rassegne e concorsi riservati a specie e razze che nel corso delle tre giornate fieristiche si confronteranno per confermare l’elevato livello genealogico del patrimonio zootecnico. “Ormai i 70 mila metri quadrati della manifestazione sono pochi per le richieste di partecipazione – ha detto il presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari – e quest’ anno abbiamo rifiutato circa 200 espositori. La mostra interregionale della Frisona italiana e la presenza di altre razze da latte rappresenteranno poi l’opportunità per i tecnici e per gli allevatori di valutare non solo gli aspetti morfologici dei capi,ma anche di confrontarsi per individuare le linee tecnico-economiche da adottare negli allevamenti. Confermata la presenza del Consorzio di tutela Igp Vitellone bianco dell’Appennino centrale che consentirà di ribadire l’elevato livello degli standard qualitativi garantiti da razze come la Chianina, la Marchigiana e la Romagnola. Tutte razze i cui allevamenti sono sistematicamente sottoposti a controlli e verifiche per affermarne la purezza e la qualità del prodotto. Soddisfazione espressa anche dall’assessore alle politiche agricole dell’Umbria,Fernanda Cecchini,che ha ribadito come Agriumbria si rafforzi anno dopo anno: “La fiera – ha poi aggiunto – ha bisogno di essere adeguata ma è un punto di riferimento per il futuro. Non è solo un’occasione di incontro ma di informazione e confronto”. Agriumbria,in collaborazione con Aia,con le Università e istituzioni pubbliche e private,vuole continuare a rafforzare il ‘Polo delle carni italiane’: “Oggi, più che mai è necessario – hanno detto gli allevatori – un piano organico finalizzato alla tutela di quelle certificate non solo sul piano dei disciplinari di produzione, ma anche su quello salutistico che, indipendentemente dalla garanzia della etichettatura, ritorni a fidelizzare il consumatore facendo presente che la carne italiana è un alimento considerato basilare della dieta mediterranea”.

bnc

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