TEATRO ESPERIA – BASTIA UMBRA 25 FEBBRAIO 2016
Un grandissimo attore della scena teatrale italiana sul palco del Teatro Esperia il 25 febbraio: Gennaro Cannavacciuolo. Mette in scena il suo spettacolo tributo a Domenico Modugno: Volare. Oltre 400 repliche di successo dal 2010. Definito dalla critica “un autentico gioiello” lo spettacolo è un tuffo emozionante nella storia della grande canzone italiana.
Bastia Umbra, 15 febbraio 2016. Dopo gli ottimi risultati di pubblico e applausi dell’ultimo spettacolo in cartellone, il duo comico Nuzzo e Di Biase, il Teatro Esperia di Bastia Umbra con un po’ di emozione è pronto ad ospitare il prossimo grande ospite: Gennaro Cannavacciuolo. Il 25 febbraio 2016 ore 21.00 infatti il noto attore mette in scena Volare: Concerto a Domenico Modugno.
Per i critici più esigenti del settore, Gennaro Cannavacciuolo è sinonimo di talento, di classe, di eclettismo e di fantasia insuperabili, uno degli ultimi eredi della grande scuola teatrale-attoriale legata ad Eduardo, che lo rende capace di affrontare il comico, il tragico, la rivista, il cabaret con uno stile inconfondibile.
Sul palco dell’Esperia ci delizierà con un recital e una reinterpretazione personale delle varie strade musicali percorse da Modugno.
Nella prima parte, via con le canzoni dialettali e macchiettistiche, da “O ccafè” a “La donna riccia”, da “La cicoria” e “U pisci spada”, alla più famosa “Io mammeta e tu”; fino ai monologhi teatrali e al suggestivo dialogo tra madre e figlio tratto dalla commedia musicale “Tommaso D’Amalfi” di Eduardo de Filippo, eseguito con l’apporto della voce registrata di Pupella Maggio che volle dare il suo contributo a questo spettacolo. Nella seconda parte da atmosfera brechtiana, largo alle canzoni d’amore più famose lanciate da Modugno come “Vecchio frac”, “Tu si na cosa grande”, “Resta cu mme” e così via sino all’ormai inno nazionale “Nel blu dipinto di blu”, cantato e danzato a mo di Tip Tap alla maniera di Fred Astaire. Uno spettacolo coinvolgente ed interattivo, applaudito dalla critica più esigente, che propone un alternarsi sottile di momenti comici e di alcuni più melanconici, di aspetti gioiosi e di suggestive evocazioni poetiche; uno spettacolo in cui Gennaro Cannavacciuolo miscela il pathos di Di Giacomo al realismo triste-ironico di Eduardo, approdando con successo ad una comicità teatral-musicale dai mille volti.
Insomma un capolavoro di talento e poesia da non perdere.
REFERENTI UFFICIO STAMPA: Paolo Cardinali, 338-9660537 Donatella Giuliani, 3389-8079302 donatella@piccolonuovoteatro.it
Gennaro Cannavacciuolo: Biografia
Gennaro Cannavacciuolo è un attore, cantante e fantasista italiano.
Nel 1981, Eduardo De Filippo, scrive nell’ordine del giorno del suo teatro: “Ringrazio Gennaro Cannavacciuolo per la sua collaborazione, ma soprattutto per il suo impegno e la grande professionalità con cui egli ha affrontato situazioni impreviste; è l’inizio di un lungo cammino…” .
Gennaro Cannavacciuolo scopre il teatro all’età di 8 anni quando, in una recita scolastica, indossa i panni di Pinocchio e già allora capisce che il suo destino sarà la recitazione. Sino a 18 anni segue quindi corsi teatrali parallelamente agli studi. Conseguito il diploma, nonostante il parere contrario dei genitori, decidere di assecondare la sua passione e riesce a farsi notare da Eduardo De Filippo che, per cinque anni, sino alla sua morte, lo prende sotto la sua ala inserendolo nella sua compagnia. Saranno ovviamente cinque anni fondamentali per la sua formazione anche perché, nel medesimo periodo, incontra Pupella Maggio di cui diventerà grande amico e con cui dividerà anche la scena.
Alla morte di Eduardo, si cimenta anche nel canto e nel ballo e le sue scelte artistiche diventano sempre più impegnative, portandolo ad interpretare ruoli ed a partecipare in spettacoli in qualità di protagonista o co-protagonista che hanno fatto storia: si pensi a “Cabaret”, a “Concha Bonita”, alle “Notti di Cabiria”, al ”Bacio della Donna Ragno”, a ”Carmela e Paolino”, a ”Questa sera Amleto”, “Novecento Napoletano”, per citarne solo alcuni.
Dal 1996, lavora per vari enti lirici ricoprendo il ruolo del brillante in numerose operette, in particolare per il Teatro Carlo Felice di Genova, il San Carlo di Napoli ed il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, al Filarmonico ed Arena di Verona, ciò che gli vale nel 2002 il premio “Trieste Operette”.
Dal 1988, partecipa anche a numerose trasmissioni televisive nonché a fiction e film sia per il cinema che la televisione. Ha lavorato con Giuseppe Patroni Griffi, Gina Lollobrigida, Francesca Dellera, Pippo Baudo, Paolo Limiti, Mireille Mathieu, Marisa Laurito, Nicola Piovani, Alfredo Arias, Gianni Morandi, Saverio Marconi, Giulio Scarpati, Vittorio Sindoni, Carlo Vanzina e molti altri.
Gennaro Cannavacciuolo ha vinto numerosi premi fra cui, nel 2005 e 2009, quello più importante del settore, il Premio ETI Olimpici del Teatro.
Biografia completa comprensiva di video, fotografie e recensioni sul sito www.gennarocannavacciuolo.com.
Qualche nota di Rassegna Stampa sullo spettacolo:
VOLARE CON GENNARO
… una bellissima idea, una serata piacevole, elegante,
affidata totalmente alla bravura di Gennaro
Cannavacciuolo [… ] lo spettacolo offre brillanti spunti
teatrali… canzoni per niente banali, musica e parole in
perfetta armonia, testi vibranti in dialetto e in lingua,
che talvolta diventano pura poesia… intensi frammenti
drammatici di una teatralità straripante… Bravo
Gennaro… così il suo Modugno volerà ancora.
La Nazione, P. Lucchesini
Gennaro Cannavacciuolo è un artista completo: canta,
recita, balla, ed esegue ognuna di queste arti con
agilità, passione e puntualità. Nei suoi spettacoli sa far
ridere. Sa far emozionare. Non si smentisce in “Volare”
[….] Chiamato alla ribalta più volte, Gennaro dedica
ancora “Dio, come ti amo” e “Piove” al suo pubblico,
poi lo dirige in un ultimo canto collettivo, un canto che
supera tutti i confini, che lega tutti i popoli e che gli
spettatori conoscono molto bene, non potendo fare a
meno di “cantare, oh oh oh oh”.
Settimopotere, Mariagiovanna Grifi
Gennaro Cannavacciuolo, nella sua interpretazione di
Masaniello, raggiunge i vertici del pathos. Grande
interpretazione, ricca di colorazioni morali anche nella
scenetta “io, mammeta e tu”. Momenti di
commozione per la tragica storia del pescespada
innamorato, canzonatura perfetta della donna
volubile e vanesia (La donna riccia): insomma, uno
spettacolo che ridà lustro alle tradizioni teatrali
napoletane, dipinte con una tavolozza ricchissima.
… Ben reso, magnificamente interpretato: la gamma
sonora del cantante-attore è davvero vasta e sicura. E
si sente che predomina lo spartito, l’invenzione
poetica di Modugno che guidò Cannavacciuolo.
Il Giornale di Sicilia, Sergio Sciacca
Il bravo artista partenopeo ha interpretato con grande
passione e sicura professionalità il repertorio dello
scomparso artista pugliese, evitando inutili
sentimentalismi e dolciastri compiacimenti canori. La
sua verve ed il suo modo di muoversi, cantare ed
interagire con la platea assolutamente disinvolto,
empatico e comunicativo, ha suscitato nel pubblico
presente un entusiasta profluvio di consensi ed
applausi che lo hanno portato ad offrire, alla fine,
entusiasmanti bis.
Bellini News, Giovanni Pasqualino
Volare” è il titolo di questo spettacolo che utilizza
molte frecce della ricca faretra di Gennaro
Cannavacciuolo, una delle personalità della cultura
napoletana più brillanti, e le indirizza ad un pubblico
pronto a farsi sedurre.
L’Attualità, Franzina Ancona
Sembra quasi di trovarsi all’interno della scena e di
partecipare agli eventi tanto è convincente la
performance di Cannavacciuolo… Uno spettacolo
molto ben strutturato, con sapienti alternanze….
La Gazzetta del Sud, Carmela Cosentino
Ci sono pochi attori come Cannavacciuolo che
meritano applausi e riconoscenza per il solo fatto di
esistere. Tutto, in questo spettacolo, trasuda verità,
amore e rispetto. Senza sentimentalismi, con
eleganza, garbo e l’immensa teatralità della sua figura,
il grande artista Cannavacciuolo ci trasporta nell’anima
dello spettacolo dove batte forte il cuore della grande
cultura teatrale dalle infinite sfumature.
Cultura & Culture, Paolo Leone
Garbo e verve napoletana per Modugno
Un attore versatile dalla bella voce, artisticamente
figlio di Eduardo De Filippo e Pupella Maggio, Gennaro
Cannavacciuolo è elegante nel gesto e nel porgere, ha
in sé l’humus pulsante di una Napoli dalla tradizione
colta e dalle infinite voci popolaresche, un’anima
vibrante che dispiega in pieno nel recital “Volare”.
Corriere della Sera, Magda Poli
Cannavacciuolo e la sua Napoli volano sulle note di
Modugno
Cronaca di un consenso annunciato è stata quella del
performer partenopeo Gennaro Cannavacciuolo,
Sipario, Margherita Lamesta
Quando il teatro non è più solo scena ma un vero e
proprio colpo al cuore e all’ anima, il teatro diventa
vita, si fa vita e dona allo spettatore un senso di pace.
E’ ciò che accade in Volare con un Gennaro
Cannavacciuolo straordinario.
My Dreams, Cosimo Sinforini
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