Il sogno dell’associazione di genitori e amici dei disabili “Il Giunco” si è realizzato dopo 20 anni di lavoro
di CHIARA GIANNELLI
AVillaggio XXV Aprile di Bastia Umbra ha preso corpo il progetto avviato quasi vent’anni fa. La “Casa di Jonathan” è stata terminata, domenica 8 novembre sarà l’occasione per presentarla a tutta la cittadinanza e alle istituzioni. Aldilà di ogni idealità associativa, questa casa di mattoni è oggi una realtà, che corona anni di impegno de “Il Giunco”, l’associazione di genitori ed amici dei disabili costituita come onlus il 20 maggio 1996. Il Giunco ha da subito operato per dar vita ad occasioni di sostegno ai ragazzi e alle loro famiglie su più fronti (il sostegno alla disabilità è una lotta con veri fronti): promuovere una riflessione generale sul tema “diversità e solidarietà”, aggiornare le conoscenze sulla disabilità, favorire l’inserimento lavorativo e sociale dei soggetti disabili, difendere e promuovere servizi rivolti ai disabili, far rete con le Associazioni che si occupano dei disabili e con le istituzioni scolastiche, le Usl, la parrocchia etc. Tutto è finalizzato alla crescita il più possibile armonica di ragazzi e ragazze, dando forza alle loro potenzialità, rafforzando la loro personalità, ciò nell’ottica che ognuno può sempre conquistare qualcosa, per stare meglio con se stesso e con gli altri, un po’ come “Il Gabbiano Jonathan” simbolo ormai dell’associazione. Un investimento per il futuro delle tante famiglie con disabili, i quali necessitano anche di alloggio oltre che di attività diurna, che li protegga oltre le proprie famiglie di origine. Come racconta la presidente dell’assessore Rosella Aristei, «un grande traguardo è stato raggiunto dalla nostra Associazione che per dieci anni si è impegnata con tenacia per dare una risposta alle famiglie che affrontano tutti i giorni la problematica della disabilità. Un sogno al prezzo di una sfida: questa è stata la Casa di Jonathan. Una struttura di tre piani rispetto ad un progetto iniziale di un solo piano; una sfida come quella del gabbiano Jonathan Livingston, con ostacoli imprevisti e tanto coraggio. Un traguardo che è solo l’inizio di un nuovo percorso carico di tante possibilità che presenteremo alle autorità e a tutti gli amici e sostenitori che vorranno ancora esserci accanto. Certamente questa casa prende vita grazie al primo input della Regione, di Enel cuore e del Comune di Bastia Umbra, ma solo la fiducia e la solidarietà di tanti, piccoli e grandi benefattori, ci ha messo nelle condizioni di festeggiare domenica prossima 8 novembre l’apertura della Casa. Il futuro è sulle ali del gabbiano Jonathan e nel cuore di coloro che vorranno dedicare qualcosa di sé ai ragazzi meno fortunati». Questa casa, quindi è molto più di un ricovero per disabili ma si pone come una pietra, che misura la capacità di confronto e quindi di civiltà di una comunità, che possa definirsi tale.
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