TEST DI MEDICINA TIMORI E ASPETTATIVE DEI RAGAZZI ARRIVATI A BASTIA UMBRA DA TUTTA ITALIA
Alla prova si presentano 851 iscritti: uno su quattro indosserà il camice bianco
di CHIARA SANTILLI
PERUGIA –IL TEST di ingresso per Medicina e Odontoiatria è andato. Al centro «Umbriafiere» di Bastia Umbra ieri mattina si sono presentati in 851, su 888 iscritti. Un esercito di candidati arrivati al Padiglione concorsi per riuscire ad aggiudicarsi uno dei posti messi a disposizione dall’Università nostrana: 207 per Medicina e chirurgia, divisi tra Perugia e Terni, e dieci per Odontoiatria e Protesi dentaria.
IN CORSA per il camice bianco c’erano ragazzi e ragazze provenienti da mezza Italia, oltre che dal «Cuore verde», quasi tutti freschi di diploma e accompagnati da genitori o amici. Anastasia Laurelli, 18 anni, per sostenere il «quizzone» ministeriale a Bastia ha macinato chilometri insieme alla mamma. «Siamo arrivate domenica da Campobasso», racconta la molisana, tra le prime a consegnare il compito nei cento minuti assegnati dal Miur. Anastasia, che lunedì ha tentato anche il test per entrare a Scienze farmaceutiche, ha scommesso tutto sull’ateneo cittadino: «Mi è stato consigliato da alcuni amici che si sono immatricolati prima di me – spiega all’uscita – e così sono andata a colpo sicuro. L’università è prestigiosa e la città mi piace». Ad orientare le scelte di Edoardo Biondini, 19enne di Nocera Umbra, è stata invece la grande passione. «Il mio sogno, fin da piccolo, è quello di fare il medico – spiega il neodiplomato all’Istituto tecnico economico Scarpellini di Foligno – e questa è l’occasione giusta per provare a realizzarlo». Ma siccome l’impresa è dura e a farcela sono in pochi, Edoardo ha pensato bene di giocarsi anche la carta di riserva: «Il 18 settembre – sottolinea – affronterò la prova di ammissione a Scienze biologiche, per avere qualche chance in più se dovesse andar male il quiz di Medicina». La decisione di provare ad accedere a più corsi di laurea simultaneamente accomuna sempre più ragazzi, con inevitabili ripercussioni sulle tasche delle loro famiglie.
INTANTO, però, c’è da pensare al concorso appena archiviato. Sessanta domande a risposta multipla che valgono il futuro. Per Alessandro Monni, 18enne di Costacciaro, si è trattato di un quiz «impegnativo e più difficile del previsto». Mentre Asia Bircolotti, 19enne di Cortona, è fiduciosa: «Le domande non erano semplici – osserva – ma ce l’ho messa tutta». In attesa dei risultati che saranno pubblicati sul sito del ministero dell’Istruzione i primi di ottobre, Asia sogna una carriera da otorinolaringoiatra: «Stiamo attraversando un momento difficile e le possibilità occupazionali sono ridotte – aggiunge – ma sono convinta che questa facoltà offra più opportunità di lavoro rispetto ad altre». Posizione condivisa dal collega Luca Larini, 24enne di Rieti, al suo secondo tentativo: «Ho fatto il test tre anni fa – confessa – ma è andata male. Nel frattempo mi sono laureato in Scienze forestali ma non ho mai abbandonato il desiderio di diventare dottore». A credere più di tutti nel valore di questo titolo è Fulvia Frascini, 36 anni, originaria della Calabria ma residente a Perugia, dove si è prima laureata in Scienze motorie e poi diplomata in Massofisioterapia. «Ho già uno studio avviato in questo settore – racconta la Frascini – ma la concorrenza è spietata. Per non restare indietro bisogna specializzarsi ed è per questo che ho provato ad entrare».
PERUGIA –IL TEST di ingresso per Medicina e Odontoiatria è andato. Al centro «Umbriafiere» di Bastia Umbra ieri mattina si sono presentati in 851, su 888 iscritti. Un esercito di candidati arrivati al Padiglione concorsi per riuscire ad aggiudicarsi uno dei posti messi a disposizione dall’Università nostrana: 207 per Medicina e chirurgia, divisi tra Perugia e Terni, e dieci per Odontoiatria e Protesi dentaria.
IN CORSA per il camice bianco c’erano ragazzi e ragazze provenienti da mezza Italia, oltre che dal «Cuore verde», quasi tutti freschi di diploma e accompagnati da genitori o amici. Anastasia Laurelli, 18 anni, per sostenere il «quizzone» ministeriale a Bastia ha macinato chilometri insieme alla mamma. «Siamo arrivate domenica da Campobasso», racconta la molisana, tra le prime a consegnare il compito nei cento minuti assegnati dal Miur. Anastasia, che lunedì ha tentato anche il test per entrare a Scienze farmaceutiche, ha scommesso tutto sull’ateneo cittadino: «Mi è stato consigliato da alcuni amici che si sono immatricolati prima di me – spiega all’uscita – e così sono andata a colpo sicuro. L’università è prestigiosa e la città mi piace». Ad orientare le scelte di Edoardo Biondini, 19enne di Nocera Umbra, è stata invece la grande passione. «Il mio sogno, fin da piccolo, è quello di fare il medico – spiega il neodiplomato all’Istituto tecnico economico Scarpellini di Foligno – e questa è l’occasione giusta per provare a realizzarlo». Ma siccome l’impresa è dura e a farcela sono in pochi, Edoardo ha pensato bene di giocarsi anche la carta di riserva: «Il 18 settembre – sottolinea – affronterò la prova di ammissione a Scienze biologiche, per avere qualche chance in più se dovesse andar male il quiz di Medicina». La decisione di provare ad accedere a più corsi di laurea simultaneamente accomuna sempre più ragazzi, con inevitabili ripercussioni sulle tasche delle loro famiglie.
INTANTO, però, c’è da pensare al concorso appena archiviato. Sessanta domande a risposta multipla che valgono il futuro. Per Alessandro Monni, 18enne di Costacciaro, si è trattato di un quiz «impegnativo e più difficile del previsto». Mentre Asia Bircolotti, 19enne di Cortona, è fiduciosa: «Le domande non erano semplici – osserva – ma ce l’ho messa tutta». In attesa dei risultati che saranno pubblicati sul sito del ministero dell’Istruzione i primi di ottobre, Asia sogna una carriera da otorinolaringoiatra: «Stiamo attraversando un momento difficile e le possibilità occupazionali sono ridotte – aggiunge – ma sono convinta che questa facoltà offra più opportunità di lavoro rispetto ad altre». Posizione condivisa dal collega Luca Larini, 24enne di Rieti, al suo secondo tentativo: «Ho fatto il test tre anni fa – confessa – ma è andata male. Nel frattempo mi sono laureato in Scienze forestali ma non ho mai abbandonato il desiderio di diventare dottore». A credere più di tutti nel valore di questo titolo è Fulvia Frascini, 36 anni, originaria della Calabria ma residente a Perugia, dove si è prima laureata in Scienze motorie e poi diplomata in Massofisioterapia. «Ho già uno studio avviato in questo settore – racconta la Frascini – ma la concorrenza è spietata. Per non restare indietro bisogna specializzarsi ed è per questo che ho provato ad entrare».
Controlli serrati, vietati zaini e calcolatrici
PERUGIA –CULTURA generale, ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica: sono queste le materie su cui si è concentrata la prova selettiva, unica per entrambi i corsi di laurea e identica per tutto il territorio nazionale. Rigorosi i controlli della commissione durante lo svolgimento del test: alle aspiranti matricole di Bastia è stato vietato l’utilizzo di calcolatrici e altri materiali di supporto. Via anche zaini, tablet e smartphone. Per entrare nella «rosa» dei 217 ammessi bisognerà aver totalizzato almeno venti punti. E’ questa la soglia minima che consente ai candidati di finire nella graduatoria nazionale di merito, che sarà pubblicata sul portale «Universitaly» del Miur i primi di ottobre.
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