Sono un dirigente e un tecnico del Comune: atto dovuto. Oggi sarà eseguita l’autopsia

BASTIA UMBRA – Due indagati per la morte di Andrea Perrella, in quindicenne caduto dalla rete di protezione del campo da calcetto comunale, realizzato vicino al palazzetto dello sport di viale Giontella. Nel registro degli indagati sono stati iscritti un dirigente e un tecnico dell’area manutenzione del Comune di Bastia. Un provvedimento a cui la Procura della Repubblica di Perugia ha proceduto come atto dovuto per consentire che l’autopsia sul corpo del giovanissmo possa essere svolta con tutte le tutele previste per legge e che la salma sia restituita in tempi rapidi alla famiglia per svolgere le esequie. L’incarico degli accertamenti irripetibili sarà conferito questa mattina al medico legale Gualtiero Gualtieri. I due indagati sono stati individuati, in base ai documenti acquisiti in Municipio, come i soggetti più direttamente collegati alla manutenzione dell’area adibita al campo da gioco. A loro viene contestato il reato di omicidio colposo. Gli inquirenti – l’inchiesta è coordinata dal pm Mario Formisano – nei giorni scorsi hanno acquisito gli atti relativi alla realizzazione del campo da calcetto e della installazione dei pali – tre per parte – che reggono la rete alle spalle delle porte, rete che serve a contenere i palloni, evitando che si allontanino dal campo, non la recinzione di un’area che è di libero accesso. Come è noto, sabato notte il palo più esterno dei tre nel lato del campo che dà verso il viale, ha ceduto mentre sulla rete, secondo quanto ricostruito, Antonio si stava arrampicando insieme a un amico. Forse una sfida, sicuramente un gioco che si è trasformato in tragedia. Mentre Antonio stava salendo e l’amico era quasi ritornato a terra, il supporto, come detto, ha ceduto, facendo cadere violentemente a terra il ragazzo, poi colpito dal palo stesso (incolume l’amico). L’allarme è scattato immediatamente, le persone che vivono nei palazzi che si affacciano sul palazzetto hanno subito capito che era successo qualcosa di particolarmente grave e hanno avvisato il 118, ma non c’è stato niente da fare.

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