Micro Raee, via alla differenziata

Gesenu: collocati 110 contenitori in cui gettare i piccoli apparecchi elettrici ed elettronici

di SARA BERNACCHIA

PERUGIA – Riciclare piccoli oggetti per ottenere grandi risultati. È stato presentato, presso la Gesenu della Pallotta, il progetto di raccolta micro Raee, che prevedere il posizionamento sul territorio di cinque comuni umbri (Perugia, Bastia Umbra, Bettona, Todi e Torgiano) di colonnine dedicate alla raccolta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche di piccole dimensioni. L’iniziativa di Gesenu, realizzata con i fondi del bando di Ancitel energia (la sezione dell’Associazione nazionale comuni italiani che si occupa di ambiente, ecologia e gestione dei rifiuti), risponde ad un’esigenza dei cittadini che, non sapendo come disfarsi dei piccoli oggetti elettronici li gettavano nell’immondizia indifferenziata. Stiamo parlando di elementi di uso comune come telecomandi, fotocamere, chiavette usb, smartphone e videogiochi, che da oggi, a patto che abbiano dimensioni inferiori a 24 cm, potranno essere gettati nell’apposito contenitore. Il progetto, come ha spiegato Massimo Pera di Gest s.r.l., è già attivo poiché «sono stati installati 110 contenitori su un territorio abitato da circa 100mila famiglie». Per la precisione, ci sono 80 “cestini” nel comune di Perugia, 10 a Bastia Umbra, 5 a Bettona, 10 a Todi e 5 a Torgiano. I micro Raee, ha proseguito Pera, «appartengono alla categoria di rifiuti R4 e il loro smaltimento non comporta costi aggiuntivi a carico delle amministrazioni comunali» poiché nel costo d’acquisto di oggetti come questi è già prevista una quota volta a coprire il loro “recupero”. Di seguito il vicesindaco di Perugia, Urbano Barelli, ha sottolineato come «la politica di Gesenu sia totalmente condivisa da parte nostra» e come sia necessario «creare sempre più occasioni di differenziazione dei rifiuti». Il rappresentante di Ancitel, Giuseppe Rinaldi, ha poi spiegato che rifiuti come i micro Raee «potendo garantire buone possibilità di riutilizzo, devono essere considerati come opportunità e non come problemi per il territorio».