“Fatto ” di coca e alcol,due anni e 4 mesi di reclusione per la violenza sessuale su ragazza di Bastia Umbra
BASTIA UMBRA – Due anni e quattro mesi per aver stuprato una giovane amica dopo una serata di alcol e droga. È la condanna emessa a carico di un giovane, difeso dall’avvocato Leonardo Gorbi, che nel 2011 costrinse una ragazza a subire atti sessuali contro la sua volontà,abbandonando la nuda per le campagne tra Sant’Egidio e Bastia Umbra.I due si erano conosciuti in un locale dove lei lavorava come barista.Era simpatico e carino. Per questo aveva accettato di uscire con lui, invece che con una sua amica. Si erano dati appuntamento alla chiusura del locale. Lui era passato a prenderla ed erano andati via con la sua auto. Erano bastati pochi chilometri affinché la giovane si accorgesse che il ragazzo era diverso da come l’aveva conosciuto.
Guidava troppo veloce e cercava di baciarla e toccarla mentre teneva il volante. Tanto che lei lo aveva fatto fermare e si era messa alla guida. Poi si erano appartati in una stradina. Si erano baciati. Poi le effusioni si erano fatte più intense fino a rimanere quasi nudi. Allora la ragazza aveva chiesto se il giovane aveva un preservativo. E alla risposta negativa del giovane lei non se l’era sentita di avere un rapporto non protetto. Il ragazzo non l’aveva presa bene, si era arrabbiato, aveva morso la ragazza nelle parti intime, ma poi si era addormentato. La giovane, spaventata, voleva tornare a casa e così lo aveva svegliato. Allora il ragazzo, ancor più alterato, aveva preso la testa della ragazza e l’aveva portata verso il suo membro. Minacciandola. La giovane
aveva ceduto al rapporto orale e appena il ragazzo si riaddormentava sul sedile (si scoprirà poi che aveva bevuto e fumato cannabinoidi) era scappata, nuda per la campagna.Prima aveva chiamato il 118 e poi i carabinieri. I militari soccorrevano la ragazza e arrestavano il giovane «Pensavo che una donna avesse il diritto di tirarsi indietro se non vuole più» aveva raccontato in aula, in lacrime, la giovane vittima, assistita dall’avvocato Gianni Dionigi.
U. M.
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