Gli organizzatori: ottimo bilancio per la manifestazione di Bastia
BASTIA UMBRA – L’edizione 20 I 4 di Caccia Village si è rivelata una festa per tutti i cacciatori, pescatori, appassionati della vita all’aria aperta. Un successo che premia un anno intero di lavoro da parte degli organizzatori, che riescono a migliorarsi di edizione in edizione. Caccia Village 2014 ha confermato che la manifestazione di Bastia Umbra è ai primi posti in Italia per quel che concerne gli eventi del settore venatorio, al punto che la fiera è divenuta un appuntamento fisso anche per i massimi esponenti dell’associazionismo venatorio nazionale e politico regionale.
«Il nostro stand— afferma il direttivo di Federcaccia — ci ha consentito di far sentire la nostra presenza e il nostro peso all’interno della fiera, dando occasione a centinaia di appassionati di confrontarsi con i nostri dirigenti locali, regionali e nazionali. Caccia Village è l’occasione ideai e per rinsaldare i rapporti con i propri iscritti, conoscerne di nuovi e confrontarsi con gli amici cacciatori delle altre associazioni venatorie. La fiera di Bastia ha dato anche modo a Federcaccia di riabbracciare alcuni suoi storici iscritti, che per qualche tempo si erano allontanati dalla Federazione per motivi di vario genere».«Caccia Village è una grande festa per tutti noi – dichiara il presidente di Federcaccia Franco Di Marco -, vetrina importante per tutto il centro Italia e splendida realtà di confronto, accrescimento culturale e volano economico per la nostra regione. È inoltre un progetto giovane, che riguarda una serie di attività sane, pulite, che si fondano sulle umane passioni e che spesso, specialmente da certa politica, vengono osteggiate. Vorrei ricordare a tutti — conclude Di Marco — che il nostro mondo, con tutte le sue ramificazioni, contribuisce in maniera significativa al prodotto interno lordo nazionale, offrendo lavoro a decine di migliaia di persone nei campi dell’abbigliamento, industria delle armi sportive, munizioni, cinofilia, mangimi, veicoli, senza trascurare le qualità nutrizionali della carne di selvaggina, argomento sul quale quanto prima torneremo in maniera più significativa».
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