Rifondazione interviene sulla querelle tra amministrazione e Pd

BASTIA UMBRA (al.ga.) – “E’ vero. I parcheggi fatti in via Roma, quasi a cavallo del marciapiede, sono più dannosi che utili, sia per i pedoni che per il traffico. La possibilità per gli assessori di parcheggiare nelle strisce blu senza pagare si chiama, seppur piccolo, privilegio. Ma tutti questi brani di dibattito sono relativi a una naturale logica politico-amministrativa tra maggioranza e opposizione; noi della sezione bastiola del partito della Rifondazione Comunista siamo convinti che in questo momento occorra mettere al centro della discussione e del fare i problemi reali della gente, in particolare dei tanti bastioli che a causa della crisi vivono un momento di difficoltà economica, la cui fine non è certo dietro l’angolo. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di Bastia Umbra di costituire il fondo di solidarietà”. A parlare, a nome di tutto il circolo intitolato a Rosanna Cipolla sono Amelia Rossi, Angelo Arcangeli e Marcello Masci. Già da tempo, Francesco Bartoli della sede bastiola della Cgil parla di un progetto, trasversale per amministrazioni comunali, per la costituzione di un fondo di solidarietà, per il quale l’assessore alle politiche sociali Moreno Massucci ha già annunciato di aver previsto una cifra messa a bilancio. “L’amministrazione comunale di Bastia Umbra potrebbe ridurre il pagamento delle tariffe relativi ai servizi, tipo quelli scolastici o rivolti alle persone con disabilità – si suggerisce dal gruppo bastiolo di Prc – ma anche provvedere al pagamento dei tributi locali o coprire parte delle spese di mantenimento della casa principale. Ci sentiamo anche di avanzare una proposta sul possibile reperimento delle risorse: si potrebbero invitare i cittadini a devolvere il cinque per mille del Cud, del modello 730 o del modello unico a sostegno dello stesso fondo di solidarietà. Su questo e sulle prospettive di occupazione e di sviluppo nel nostro territorio si dovrebbero confrontare maggioranza e opposizione per non uscire dalla crisi economica con meno occupazione, benessere e sicurezza sociale”.

Pdf: Corriere-2010-03-25-pag20

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