Ore decisive per Antonelli. Dieci indagati, il folignate si difende ma il giudice convalida
SI STRINGE IL CERCHIO Summit in procura Il gip scarcera il folignate ‘armato’ di tubo
LA FAMIGLIA ANTONELLI «Nulla di intentato pur di perseguire i responsabili del premeditato agguato»

PERUGIA —GLI INDAGATI sono almeno dieci per rissa e tra questi c’è il tifoso che ha colpito Massimiliano Antonelli, gravemente ferito nel dopo partita a Bastia durante la maxi-rissa scoppiata con i seguaci del Foligno. Novità arrivano sia dall’inchiesta giudiziaria, in mano al pm Gemma Miliani, che dall’interrogatorio di convalida dell’unico, fino ad ora, fermato. E anche dall’ospedale dove ieri hanno provato a svegliare l’ultrà ferito.
IL FOLIGNATE di 47 anni, assistito dall’avvocato Paolo Favini si è difeso come un leone dinanzi al gip Lidia Brutti che ha convalidato l’arresto e disposto la misura dell’obbligo di dimora ma per il solo reato di strumenti atti ad offendere nel corso di una manifestazione sportiva (agli atti la foto) quando il pm, ieri in udienza, gli aveva contestato anche il reato di rissa. Potrebbero essere valse le sue spiegazioni e le testimonianze difensive raccolte anche se c’è qualcuno che dice di averlo visto brandire il tubo durante i tafferugli, prima del tragico epilogo con Antonelli ferito. Ma indagini sono tuttora in corso. «Il mio assistito non c’entra nulla. Ha raccolto un pezzo di un’asta di una bandiera e l’ha mostrato ai poliziotti — spiega il suo difensore —. Non aveva il volto travisato, né sciarpe. Non è pregiudicato e non è mai stato raggiunto nemmeno da un Daspo. Anzi è sconvolto per quanto accaduto ad Antonelli che conosce. Ma questa tranche di indagine mi sembra piena di contraddizioni». Proprio ieri, nel corso dell’ennesimo summit tra investigatori (Digos e commissariato di Assisi) e pm è stata tracciata la linea per stringere il cerchio attorno ai responsabili degli scontri.
INTANTO dal Santa Maria della Misericordia qualche segnale positivo arriva: «Gli esiti della seconda Tac — riferisce l’Azienda ospedaliera — non ha evidenziato alcuno stato peggiorativo delle condizioni del paziente. «Il risultato può anzi essere considerato confortante — dice il dottor Bernardino Vittoria — tanto è vero che, d’accordo con i colleghi della Rianimazione, procediamo a modificare il piano di sedazione del paziente per effettuare così il primo tentativo per renderlo autonomo. Si tratta di aprire una sorta di ‘finestra neurologica’ che si attua dopo aver avuto il supporto dei parametri espressi dalle apparecchiature».
NONOSTANTE questi progressivi miglioramenti, la prognosi resta riservata. Ieri il primo tentativo di risveglio da parte del dottor Mauro Bulletti della Rianimazione. «Si precisa che la regressione dell’edema cerebrale evidenziata dalla Tac — viene detto — ha escluso al momento la necessità di un ulteriore intervento». Sul caso interviene l’avvocato Giovanni Picuti che assiste i familiari di Antonelli, pronti a costituirsi parte civile: «La famiglia vive momenti di comprensibile preoccupazione per le sorti di Massimiliano. Non lascerà nulla di intentato per perseguire i responsabili del vile agguato. Ringrazia quanti manifestato la loro solidarietà e la loro vicinanza e tutti coloro che si stanno prodigando per fornire informazioni utili per ricostruire le modalità dell’aggressione, alla quale Massimiliano non ha minimamente reagito».
Erika Pontini

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  • Sostenitori Stefano Ansideri

    Totalmente d’accordo con Giorgio, (vedi Bastiaoggi) e aggiungo tolleranza zero con i violenti ai quali deve essere impedito di entrare negli stadi. Se è possibile con la pallavolo, deve essere possibile anche con il calcio.

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