Il Pd solleva perplessità sulla necessità di ricorre a questi box. L’assessore: “Scelti prezzi bassi”
BASTIA UMBRA Ha acceso il dibattito anche a Bastia Umbra l’inchiesta sugli speed check della trasmissione “Le Iene”,andata in onda di recente su Italia Uno.Il servizio gettava dubbi sull’effettiva regolarità, in base alle norme del Codice della strada, della presenza di box colorati ai lati delle strade installati dalle pubbliche amministrazioni e, soprattutto, sul prezzo corrisposto dagli enti pubblici,talvolta di molto superiore rispetto ai prezzi applicati nel libero mercato. Sollevando la questione in ambito locale, il Pd manifesta l’impressione che “la situazione illustrata in quella trasmissione sia identica alla fattispecie bastiola, dove risulterebbe che l’installazione dei contenitori di plastica per il controllo della velocità vengono pagati dalla pubblica amministrazione con una cifra di circa 2.500 euro ciascuno”.”Che senso ha – chiede il Pd – fare quest’ulteriore enorme investimento – che non sostituisce la presenza dei vigili – quando il corpo di Bastia è già dotato di strumenti idonei per il controllo della velocità?”.A rispondere è l’assessore alla sicurezza e viabilità Fabrizia Renzini,la quale definisce “fuorviante” il servizio de Le Iene, il quale “prende in esame le circolari ministeriali solo in maniera parziale e fa riferimento ad un’azienda “fantasma” (che non è nostra fornitrice) e a prezzi elevatissimi che il Comune di Bastia Umbra non ha mai corrisposto”.”L’amministrazione comunale -puntualizza in merito l’assessore -ha scelto il prezzo più basso, pari a 870 euro oltre Iva per ciascuna colonnina,oltre alle spese per le “piastre di posizionamento” e la diffusione nelle scuole e tra i Cittadini del progetto nazionale “Noi Sicuri”.Da rilevare – aggiunge – che le sanzioni inflitte dall’adozione dei Velo Ok sono state pochissime, mentre la velocità ha avuto, su tutto il territorio comunale, un calo medio compreso tra i 15 e i 30 km orari; ciò a dimostrazione che è intenzione del Comune non fare necessariamente cassa,quanto piuttosto educare i cittadini ad una guida sicura e responsabile”.
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