ansideri.bmpBilancio di fine mandato per Ansideri affiancato dalla giunta al completo. Il sindaco: siamo riusciti a riportare l’urbanistica sulla rampa di lancio

di Sara Caponi
BASTIA UMBRA – “In questi quattro anni abbiamo amministrato senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini e applicando gli stessi pesi e misure al di là delle appartenenze politiche,operando con onestà e trasparenza senza che nessuno abbia mai potuto gettare ombre sul nostro operato:questo è ciò di cui vado più fiero”.Così ieri pomeriggio il sindaco di Bastia Umbra Stefano Ansideri ha esordito nella conferenza stampa convocata per illustrare il bilancio di fine mandato. Un lungo resoconto,quello del primo cittadino, affiancato dalla giunta al completo, “per evidenziare gli obiettivi raggiunti sulla base dei dati oggettivi che emergono dal controllo di gestione, rispondendo anche a chi ha definito l’attività finora svolta povera e priva di sostanza”.Nelle premesse è stato ribadito il peso di un quinquennio nero gravato da una congiuntura economica “come non si vedeva dal dopoguerra”, con una carenza di risorse che ha condizionato in maniera rilevante il bilancio comunale, privato dal 2009 di oltre sette milioni di euro a causa del taglio dei trasferimenti dallo Stato (4 milioni in altrettanti anni) e dei minori introiti dall’edilizia (circa 3 milioni e mezzo).”Nonostante questo -ha rilevato Ansideri – abbiamo ridotto il debito del Comune di cinque milioni e, pur potendo contare su un numero inferiore di dipendenti comunali,abbiamo lavorato per portare a termine quasi tutto il programma che ci eravamo prefissati. Alcuni risultati in sospeso sono in piano urbanistico, dove diversi piani e progetti sono a buon punto o stanno già partendo (come il sottopasso di via Firenze nell’area Franchi e la scuola di XXV Aprile nell’area San Marco). In questo modo abbiamo voluto creare le condizioni per far ripartire l’economia locale a cominciare dall’edilizia e, così, recuperare il tempo perduto. L’unico rammarico – ha concluso il sindaco – sono le piccole opere che avrebbero reso Bastia una città più bella e che abbiamo dovuto sacrificare: una scelta, lo sottolineo, a beneficio delle tasche dei cittadini”.

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