Con le mie dichiarazioni rese al portale Bastia Oggi non era mia intenzione sollevare un vespaio, ma solo chiarire il mio punto di vista sul panorama politico bastiolo. Qualcuno ha interpretato le mie affermazioni come “inesperienza politica”, e forse non ha tutti i torti: se la politica porta a travisare i contenuti di un discorso, preferisco non capirne nulla, piuttosto che esserne un esperto.
Forse, al giorno d’oggi, per fare politica occorre saper usare le parole meglio di quello che ho fatto in questa occasione e saper usare il politichese per manipolare le menti. Anche il presidente Silvio Berlusconi lamenta che da vent’anni ogni volta che parla viene travisato, ma forse non si immaginerà mai che questo accade a Bastia Umbra, all’interno del partito da lui fondato.
Per questo ho più volte tentato, purtroppo inutilmente, di farmi capire sui vari siti di informazione locali, ma non è facile spiegare le proprie idee a persone che non hanno neanche il coraggio di esprimersi pubblicamente e si nascondono dietro nickname dando l’impressione di saperne di politica più di me.
Sento, quindi, l’esigenza di chiarire meglio il mio punto di vista sull’affermazione (colorita dalla foga e dal desiderio di dire il maggior numero di cose possibili nel tempo concesso per l’intervista) relativa all’acquisto di tessere da parte degli assessori Marco Fortebracci e Fabrizia Renzini. Nell’intervista non ho affatto detto che i due hanno “acquistato” gli assessorati, mi chiedevo soltanto come sia potuto accadere che candidati in altre liste siano diventati assessori in forza al Pdl. Domanda che ho posto almeno due volte senza ottenere alcuna risposta fino a martedì scorso, nell’assemblea del Pdl convocata con urgenza dal coordinatore Antonio Bagnetti con all’ordine del giorno la mia intervista, e nella quale mi sono state spiegate le vicissitudini che hanno portato a questa conclusione.
Con la mia richiesta di spiegazioni non intendevo ledere la suscettibilità degli interessati (non erano loro in discussione, perché certamente sono persone valide e meritevoli di stare in quei posti, anche se, personalmente, in alcuni casi non condivido né i sistemi di lavoro, né gli atteggiamenti) ma la procedura adottata nella nomina degli assessori, che nonostante le spiegazioni ricevute non riesco a comprendere.
Ma dopo questi fatti sto imparando a capire che che, in politica come nella vita, nulla è scontato e che possono accadere cose incomprensibili. Perché, continuo a chiedermi, si è resa necessaria questa manovra funambolica, quando ci sono altri soggetti che siedono sui banchi del consiglio comunale ed altri, presenti nella lista che hanno contribuito a far diventare il Pdl il primo partito della coalizione, non sono stati considerati all’altezza della situazione?
Non essendo stato eletto direttamente nelle elezioni del 2009, non ho partecipato all’assegnazione degli incarichi politici all’interno dell’amministrazione, ma credo che i risultati elettorali di ogni lista influiscano su questa assegnazione. La manovra di questa amministrazione, non ha forse causato uno sbilanciamento che penalizza il Pdl?
Domande che non sono il solo a pormi.
Marco Caccinelli
Sig.Caccinelli, mi permetta di darle un suggerimeto: quando sbaglia lo ammetta, senza tanti giri di parole e senza incolpare altri, è più dignitoso.
Davanti ad una telecamera le parole dette sono meno travisabili che quelle scritte: le parole ma anche le espressioni del viso, le pause, i sorrisi ironici, lasciano poco spazio alle interpretazioni.
Visto che sono in vena di sipensare saggezza, al suo posto chiederei scusa anche alla Sig.ra Freddio, non fosse altro che per doverosa galanteria.
Buona serata.
Sia fatta la tua volontà. Amen.