Sindacato La richiesta ai comuni di Assisi, Valfabbrica, Bettona, Bastia e Cannara
BASTIA UMBRA – Francesco Bartoli, responsabile della camera del lavoro di Assisi e Bastia Umbra, è stato chiaro: “Siamo pronti a proclamare lo sciopero generale se non riprende immediatamente il tavolo di confronto con gli assessorati ai servizi sociali dei comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara e Valfabbrica. Sono trascorsi oramai quattro mesi da quando si sono interrotti i lavori, che avrebbero dovuto portare le amministrazioni comunali a un accordo sociale, con fondo e regolamento unico, per elaborare una strategia di sviluppo economico nel territorio comprensoriale. La prima mossa da mettere in atto era stata concordata proprio a proposito dell’istituzione del reddito sociale, operazione che deve andare a sostegno dei lavoratori in difficoltà, oltre che dei pensionati”. Parole inequivocabili quelle di Bartoli, che pure non hanno ancora ascoltato alcuna risposta da parte dei comuni in oggetto, a parte quello di Assisi, per conto del quale è stato l’assessore alle politiche sociali e al bilancio, Moreno Massucci, a assicurare: “La giunta guidata dal sindaco Claudio Ricci ha già approvato il bilancio, che prevede la quota di partecipazione al progetto sollecitato dalla Cgil, confederazione generale italiana del lavoro”. Una certezza che viene registrata con soddisfazione da parte di Bartoli, ma che non risulta sufficiente al compimento della sinergia fra le amministrazioni del comprensorio. “Nei territori di Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara e Valfabbrica la situazione si sta facendo sempre più complessa, provocando fragilità nei rapporti di lavoro” sottolinea Bartoli “oggi, anche nel comprensorio in oggetto, aumentano in modo esponenziale cassa integrazione, fallimento aziendale, lavoro nero e grigio. Per fare un solo esempio fra tanti, attualmente a un lavoratore della Isa di Bastia Umbra viene rinnovato il contratto di lavoro per non più di quindici, venti giorni. E’ in questo contesto che le amministrazioni comunali devono agire per mettere a sistema le risorse già presenti nel territorio, come lo sono l’aeroporto di Sant’Egidio, il centro fieristico regionale Maschiella e le attrattive turistiche. Ritengo assolutamente fuori luogo scelte di altro genere, come quella annunciata dall’amministrazione comunale di Valfabbrica, che ha deciso di investire ben quattordici milioni di euro per realizzare un’ area industriale da dedicare alla filiera tessile. Operazioni di tale portata non hanno senso se non contestualizzate alle reali esigenze del territorio. Per questo motivo, se non si riattiverà subito il tavolo di sinergia fra i cinque assessorati alle politiche sociali, siamo pronti a indire lo sciopero generale”.
Alberta Gattucci
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