132202_fabriziarenzini_ralfPresentata la compravendita di oggetti usati per chi non ha la partita Iva. Renzini: “E’ un ammortizzatore sociale”

BASTIA UMBRA Trasformare in piccole fortune gli oggetti dimenticati in soffitta,in armadio o in cantina per fare spazio
in casa arrotondando lo stipendio.E’ con questa finalità che il giovane bastiolo Leonardo Rosignoli ha ideato “La fortuna in soffitta”,il nuovo mercatino dell’usato che a partire dal primo giugno si svolgerà tutti i sabati mattina nel piazzale dello stadio in via delle Industrie. Il progetto, ispirato ai mercatini alla francese o ai “garage sales” all’americana, ambisce a diventare un punto di riferimento per l’Italia centrale per antiquari,collezionisti e hobbisti, con o senza partita Iva. Tutti, pagando 20 euro per l’affitto dello spazio, possono allestire il proprio banco.
“L’amministrazione – ha detto il sindaco Ansideri – ha accolto di buon grado questa iniziativa, che potrebbe dare sollievo a chi si trova in difficoltà economiche e attrarre visitatori senza interferire con le attività commerciali della città”. “L’iniziativa – ha aggiunto l’assessore al commercio, Renzini -è a tutti gli effetti un ammortizzatore sociale in grado di monetizzare quegli oggetti accantonati che non servono più. Rivolgendosi soprattutto ai privati senza partita Iva, il mercatino può aiutare a fronteggiare la crisi economica con introiti che possono fare la differenza,contribuendo per altro a rivalutare per il commercio ambulante un’area già usata con questo scopo durante Agriumbria”. Rassicurando circa i timori di concorrenza non solo con le attività commerciali, ma anche con le analoghe iniziative periodicamente organizzate dalla Confcommercio e dal consorzio Bastiacity mall,Rosignoli ha chiarito che l’iniziativa non intende entrare in conflitto con ciò che già esiste, ma integrare il circuito commerciale creando nuove sinergie e collaborazioni.
“Delle oltre cinquanta richieste pervenute – ha spiegato Rosignoli- alcune sono giunte addirittura da Rimini, Padova, Trento, Roma e Firenze: un buon segnale di interesse per un’iniziativa unica nel suo genere nel raggio di 400 chilometri”.
Sara Caponi

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