lo nardo.bmpGiovani in vetrina Arrivato in biancorosso a gennaio si sta dimostrando un elemento affidabile: “Per me esiste solo il calcio”
“Dopo essere arrivato nono al Nike The Chance non sono riuscito ad ambientarmi al Blackburn”

di Elisa Duili
BASTIA UMBRA – Quante volte si pensa di essere finiti, di aver ormai dato tutto, ci si fa prendere dallo sconforto, da una sorta di rassegnazione. Proprio in quei momenti invece arrivano quelle occasioni che possono salvarti, o che per lo meno ti fanno vedere tutto da un’altra prospettiva e allora siè pronti per ripartire, un nuovo viaggio, una nuova avventura. La storia di Antonino Lo Nardo è una delle tante testimonianze, di chi ci ha creduto. Lui è arrivato
a Bastia a fine gennaio, in prestito dal Foligno, dove per altro non aveva sfigurato e ha esordito nella partita giocata dai biancorossi in casa del Pierantonio.Antonino, centrocampista classe 1993 è nato a Palermo e ha iniziato a giocare da bambino con la Fincantieri Calcio di Palermo, poi sei mesi a Torino, prima di andare due anni a Vicenza. Di strada ne ha fatta davvero tanta, perché Lo Nardo è finito addirittura oltremanica con il Blackburn, squadra di Londra, prima di ritornare nella sua Palermo: “Non volevo stare lontano da casa – confessa – così sono stato a Londra in prova solo due settimane”. Non si è pentito, anche perché poi ha vestito la maglia del Messina in serie D nella stagione 2011-2012 prima di approdare, come detto, con i falchetti la passata stagione.Antonino ha frequentato l’alberghiero, ma aveva già le idee chiare: “Io volevo solo giocare a calcio – ammette il centrocampista bastiolo – e ho sempre fatto di tutto”. Ha una fratello più piccolo, Gianpiero e una sorella più grande, Giovanna, gli piace la musica, quella italiana e quella napoletana, gli piace cantare, è un ragazzo allegro ed estroverso: “Mi reputo un giocatore dinamico – ammette -, come persona?” ci pensa su un attimo e poi preferisce farsi suggerire dalla sua ragazza, Marika, che convive con lui a Bastia: “socievole” risponde. Una passione per il calcio innata la sua: “Cel’ho nel sangue- ci racconta – quando ero piccolo dormivo già con il pallone. Dalla nascita quasi -dice sorridendo – da sempre”. Da juventino ammira molto Claudio Marchisio: “Di lui mi piace la corsa, la dinamicità, un po’ come la mia con le dovute proporzione – spiga Antonino -, lui è il più forte. Mi piace come riesce a crearsi gli spazi e ad inserirsi”. C’è stato unmomento che Antonino si sentita ormai al capolinea:“Gennaio 2010- narra- stavo passando un momentaccio. Ho partecipato alla ‘Nike The Chance’ e su 75.000 giovani sono arrivato nono. Mi aveva visto pure l’allenatore dell’Arsenal, Wenger, sono stato infatti due settimane a Londra nella squadra del Blackburn. Bellissima esperienza”.Dalì è ripartito Antonino, è tornato in Italia, ha ripreso in mano la sua quotidianità di calciatore e ora il suo presente si chiama Bastia: “Qui mi trovo una meraviglia – confessa -siamo un gruppo stupendo, la società, i miei compagni, l’allenatore che da quando è arrivato mi ha subito fatto giocare, crede in me,mi sta dando fiducia e poi anche i tifosi,mi hanno subito voluto bene. Sono molto contento. A Bastia mi sono rilanciato – ci tiene a precisisare – mi fanno sentire un giocatore.Cercherò fino alla fine di dare il massimo, di dare il mio contributo per raggiungere questa salvezza”.

 

 

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