RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DI PIAZZA DEL MERCATO A BASTIA UMBRA
Con riferimento all’articolo pubblicato su diverse testate di giornali locali e sulla rete : “ Bastia Umbra: piano mattatoio, ‘‘No a grandi edifici in piazza del mercato” “ e con altri titoli , tra cui il più folcloristico è sicuramente : “Recuperiamo l’ex mattatoio senza costruire un mostro in piazza del Mercato” , leggendolo , mi ha colpito l’affermazione che riporto di seguito : “Consideriamo questa scelta” ha sottolineato Vannio Brozzi “offensiva rispetto alla storia e all’immagine di Bastia. Inoltre,in questo modo si vanifica la possibilità di valorizzare un area di grande pregio. Andavano ricercate soluzioni di cerniera tra il centro storico e l’uscita/ingresso di Bastia”. In qualità di progettista del piano attuativo della piazza del mercato , mi sento in dovere di scrivere le ragioni che hanno
motivato il progetto, perché mi sento offeso personalmente da queste parole, che pesano sulla mia dignità intellettuale e giudicano il mio operato di scarso valore ,e sinceramente trovo inappropriato chi giudica l’architettura senza avere la competenza per poterlo fare. Mi meraviglio che si parli di questo progetto come di una novità, visto che è stato presentato con più soluzioni,
in più sedute pubbliche aperte ai cittadini e a confronti con gli amministratori. Ho avuto la fortuna di avere una committenza illuminata, che crede in questo progetto, che va oltre gli aspetti speculativi, ma ha il desiderio di poter lasciare un segno riconoscibile e di valorizzazione per la propria città, un atto di riconoscenza per una terra che ha dato molto alle loro Imprese, sia in
termini di lavoro che di riconoscibilità attraverso la qualità espressa con le molte opere che hanno realizzato sul territorio. Auspico che leggendo quello che scrivo , possa il Sig. Vannio Brozzi convenire, che le scelte adottate nella stesura del progetto , sono per valorizzare un’area, ora a parcheggio , degradata , con edifici dismessi ed in parte abbandonati e solamente quando le
opere previste nel piano adottato saranno realizzate , potrà essere chiamata di grande pregio.
COSTRUIRE SUL COSTRUITO
Valorizzazione e contemporaneità di forme e materiali attraverso il calibrato studio filologico delle preesistenze e dei rapporti con il contesto, recuperando e restaurando gli elementi di interesse storico artistico, attraverso il rispetto per la storia e la comunicazione della nuova immagine di Bastia dove l’area dell’ex mattatoio assume il ruolo di porta della città.
La qualità estetica degli edifici e la qualità dei materiali utilizzati è garantita attraverso un sistema di edifici pensati con forme morbide in pianta , che seguono il principio della irregolarità dei percorsi viari tipici dei centri storici italiani , stesso principio che e stato rilevato nel centro storico di Bastia Umbra ed applicato nel progetto , ed in particolare e’ stato ubicato un edificio sulla piazza del mercato, come elemento di cerniera tra la piazza e il centro storico. Questo edificio con destinazione al primo piano Biblioteca Comunale e commerciale al piano terra ,potrà garantire un giusto rapporto tra luogo civico e di servizio pubblico ed assolvere al compito architettonico di contrafforte volumetrico e perimetro visivo verso l’area Petrini , così da creare la sensazione della piazza , che in urbanistica si intende uno spazio pubblico racchiuso all’interno di un centro abitato.La valorizzazione della piazza del mercato è imprescindibile dal recupero dell’ex mattatoio che diventerà un luogo pubblico per tutti i bastioli, una vera casa per tutti i cittadini, un luogo di confronto dove poter mostrare la storia ed il futuro della città umbra. La piazza attraverso la diversa ubicazione dell’attuale parcheggio , che sarà costruito interrato al di sotto della stessa, assumerà l’identità assoluta di vera piazza cittadina : un luogo di incontro per tutta la collettività. La biblioteca e l’edificio antistante ad essa , lungo la via IV novembre, dialogheranno tra loro
attraverso una rampa – gradinata e una rampa – alberata, due spazi pubblici, il primo pensato come luogo dove le persone possono sedersi, fermarsi e vivere il quotidiano in tutti i diversi aspetti che appartengono alla funzione di spazio pubblico , il secondo come luogo di cerniera , dove il paesaggio assume il ruolo di conciliare l’architettura dei pieni con quella dei vuoti.
Il complesso edilizio che si dipana tra la piazza e via Allende è composto da volumi con altezze diverse, che lungo via IV novembre , sono a due livelli fuori terra e su via Allende , in una minima parte diventano a tre livelli fuori terra , così da creare uno skyline riconoscibile e in rapporto con la città antica, formata da case torri, palazzi pubblici e residenze minori.
Unica eccezione in altezza sono le due palazzine per le residenze , che sono composte da un piano terra a garage e quattro livelli superiori per abitazioni, questa composizione è stata ritenuta necessaria per creare un giusto dialogo architettonico con le preesistenze ,che hanno in questa parte della città, uno sviluppo verticale molto accentuato.Gli spazi aperti , raccolgono la distribuzione di funzioni coerenti con la razionalizzazione della viabilità interna, di collegamento e delle infrastrutture di servizio, la sistemazione del verde e la valorizzazione delle preesistenze paesaggistico morfologiche ed utilizzando materiali e tecnologie
ecosostenibili.In particolare tutto l’intervento è caratterizzato attraverso un processo realizzativo degli edifici
basato su criteri di sostenibilità e compatibilità ambientale riguardo materiali e tecnologie, un’architettura responsabile con l’utilizzazione di nuove tecnologie a bassa domanda energetica, che permetterà di perseguire il tema dell’ecosostenibilità ed il rispetto per l’uomo.
Pietro Carlo Pellegrini
CHI E’ PIETRO CARLO PELLEGRINI architetto
Studia architettura a Roma e si laurea a Pescara nel 1983.
è direttore scientifico del Master post-universitario Il Progetto dello Spazio Pubblico con sede a Lucca, ha insegnato presso le facoltà di architettura di Genova e Ferrara e ha partecipato in qualità di docente a seminari di progettazione presso le facoltà di architettura di Delft, Napoli e Venezia.
Il suo lavoro è stato esposto alla 8°, 9° e 12° Biennale di Venezia.
Ha ricevuto vari premi, tra cui il Premio ANDIL OPERA PRI MA 1992, il PRE MIO DEDALO 1999, il Premio internazionale ECOLA AWARD 2008 e nel 2003 la Menzione D’Onore. Attività Produttive e per il Pubblico – Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana – Triennale di Milano.
Ha progettato e realizzato molti edifici pubblici e residenziali, tra i quali sono da ricordare: il Museo della Cattedrale, il Chiostro – Casa di Accoglienza per i Pellegrini – muro della Memoria nel Monastero di S. Gemma, il Museo Nazionale del Fumetto e dell’Immagine e il Polo Tecnologico a
Lucca, la Fondazione Lazzareschi a Porcari, il Museo Storico della Resistenza a S. Anna di Stazzema, il Memoriale Giuseppe Garibaldi a Caprera.
La sua opera è stata pubblicata su libri e riviste in Italia e all’Estero e in parte documentata nella monografia “Pietro Carlo Pellegrini–Architettura e progetti 1992-2007.” Skira Editore 2007.
Guardi arch. Pellegrini che alzando così tanto l’ asticella del confronto rischia che Zeppavagone “nun capisce” e quindi non gli risponde esulando dal confronto.
Capisco la Sua posizione ma Lei dovrebbe calarsi un pò nella realtà “casengula” del Suo interlocutore, lui “vole solo capi que fine fonno i metrecube di Petrini”. La prego abbassi il livello e cerchi di dare a Zeppavagone, almeno Lei, un poco di considerazione.
Grazie
….perché mi sento offeso personalmente da queste parole, che pesano sulla mia dignità intellettuale e giudicano il mio operato di scarso valore ,e sinceramente trovo inappropriato chi giudica l’architettura senza avere la competenza per poterlo fare……scenda dal piedistallo architetto,lasci lasua boria a casa!!!Lei con le sue parole non rigira di certo la frittata.Piano di riqualificazione!!!!!!!!!!!!…con una volumetria che non ha l’ area per gli standarsd urbanistici,uno studio circoscrtitto al solo comparto,la piazza del mercato è una entità storica ,e le foto del passato lo testimoniano,e lei caro architetto distrugge conl suo progetto quel poco che rimane del passato.L’ archeologia industriale a volte fà comodo a volte nò.Già ho fatto miei commenti giorni fà, se li legga e mi dia una risposta tecnica ai miei quesiti.E per finire……ci sono architetti ed architetti,ognuno con il suo progetto,diversi tra loro meno belli e più brutti ed anche un semplice cittadini può giudicare.Stoppe
Infatti io sono un semplice cittadino, e quel casermone ad elle dell’epoca Lombardi mi ricorda tanto i palazzi di Ponte S. Giovanni. Sai che riunioni di condominio! Qualcuno sa dirmi per quale miracolo non venne edificato?
Per Accademia della Crusca
Il piano dell’ arch. Natalini, commissionato dalla giunta Lombardi fu fermato e forse fu il motivo principale del siluramento dell’ assessore Silvestri per una serie di motivazioni che la politica è maestra, se vuole, a trovare ma principalmente perchè in esso o con esso non si inquadrava anche la riqualificazione dell’ area ex Petrini.
Ci vorrebbe più spazio ma per il momento posso però dirti che l’ antagonismo tra un gruppo che voleva riqualificare, avendone pienamente diritto, l’ area Franchi ed un gruppetto che provava ad ostacolarlo inserendosi sull’ area ex Petrini si creò un momento in cui, per sfortuna di Bastia, ci rimise la riqualificazione dell’ area ex mattatoio comunale.
Inutile dirti chi volle quella cancellazione di progetto ed il relativo siluramento.
Tu prova ad indovinarlo. Un indizio: “ciuf-ciuf”.
Per Io c’ero!
Grazie! Lo sospettavo.
Gent.mo architetto, dalla sua descrizione il progetto spaventa x vari motivi: 1) TOGLIERE IL PARCHEGGIO COSI’ COM’E’ SARA’ UN INCUBO X TUTTE LE DONNE CHE DOVRANNO POSTEGGIARE, SOPRATTUTTO DI NOTTE, IN UN PARCHEGGIO SOTTERRANEO… LA CRONACA DI QUESTI GIORNI DEVE FAR RIFLETTERE TUTTI!!! 2) Continuano proposte x la cementificazione di Bastia quando si è a conoscenza che il mercato immobiliare locale è saturo di appartamenti. 3) Trovo proprio di cattivo gusto la pubblicazione del suo curriculum perchè, da vera bastiola amo i detti, in special modo quello che recita così: “chi si loda si imbroda”, ma sicuramente ha vicino dei cattivi esempi nell’amministrazione comunale e quasi quasi x questo la scuserei anche… 5) Spezzerei comunque una lancia a suo favore perché dovrebbe essere un gran simpaticone, soprattutto quando afferma che ridare “il giusto dialogo” ai bastioli col mattatoio è proprio esilarante!!! 6) I discorsi sull’eco compatibilità sono di una scontentezza disarmante… che altro dire, speriamo che questo anno passi infretta… saluti.
Signora Bastiola secondo Lei cosi’ come è il parcheggio è sicuro?
E’ meglio fare delle abitazioni in aperta campagna e consumare + territorio?
La piazza del mercato o meglio il parcheggio di piazza Togliatti,cosi’ come è Le “garba”?
Interessante il raccondo di IO C’ERO, chissa se può illuminarci anche sui motivi che hanno portato, in più di trenta anni di governo della sinistra, alla mancata realizzazione del sotto passaggio in via Firenze ?
Signor Bastiolo le rispondo per educazione: 1) certo la piazza del mercato deve essere risistemata ma il parcheggio non deve essere toccato! i cittadini non sopporteranno un altro abuso come le rotatorie che hanno praticamente sbarrato il centro!!! c’è modo e modo di fare le cose, i curricula non ci interessano ma il buon senso invece si! 2) l’inciso sulle costruzioni in aperta campagna, relative a quanto penso alla riconversione dei detrattori ambientali, ben vengano! si studi le motivazioni e la normativa.
Signora Bastiola, il centro non è stato sbarrato, anzi è stato aperto ancora di più, Le ricordo che è stata riaperta al traffico via Garibaldi e piazza Mazzini dove si può parcheggiare senza pagare nessun tiket.
Mi spieghi perchè mi dovrei studiare la riconversione dei detrattori ambientali?
Gentilissima bastiola, si possono anche prendere per buone alcune sue osservazioni, che comunque sono facilmente superabili, con i mezzi e sistemi di oggi, videosorveglianza ecc… Non possiamo criticare da bastioli un progetto dove si recuperano dei volumi dismessi senza consumare ulteriore territorio e dove si riorganizza un area oramai vecchia, al massimo si possono fare delle osservazioni per migliorare l’intervento ma criticarlo duramente sembra troppo di parte, soprattutto dopo che veniamo da amministrazioni che calavano decisioni dall’alto sulla pelle di alcuni cittadini, oggi almeno si condivide e si discute e tutti possono dire la loro, e soprattutto questi progetti sono fatti da gente di qualità. Cosa dice allora della demolizione del conservificio e del successivo intervento che ha coperto la Rocca, della demolizione dell’eden rock, del sottopasso di San Rocco.