Venticinquenne calabrese fermata dai carabinieri poco prima di Natale mentre stava per mettere a segno un’altra razzia
BASTIAUMBRA -Si presentava ai clienti della palestra Ki Club di Bastia Umbra chiedendo soldi per conto di una fantomatica società di finanziamento: per questo una venticinquenne calabra,domiciliata a Spoleto, è stata denunciata dai carabinieri con l’accusa di sostituzione di persona e tentata truffa. Le accuse potrebbero addirittura aggravarsi se le carte trovate in casa sua dimostreranno l’esistenza di altri casi simili in altre zone della regione.
L’indagine è partita su segnalazione dei proprietari della struttura eha portato a scoprire chela giovane calabrese,peraltro già nota alle forze dell’ordine, alcune settimane fa si era impossessata dei codici di accesso intestati alla palestra, con i quali poi, spacciandosi per una dipendente di una società di finanziamento che opera con la Ki Club, riusciva a mettere in atto operazioni illecite: nello specifico, si presentava dai clienti che dovevano versarele ratee chiedevalorodenaro senza essere autorizzata.
Grazie alla vigilanza della direzione della struttura, gli uomini del capitano Sivori hanno ben presto capito che c’era qualcosa di strano. I carabinieri della compagnia di Assisi sono entrati in azione prima delle festività natalizie, quando la venticinquenne si è presentata nella sede della palestra, trovando però ad attenderla i militari.
In seguito a una perquisizione nella casa della ragazza, i carabinieri hanno anche ritrovato diverso materiale che farebbe ipotizzare tutta una serie di altri reati ai danni del patrimonio messi a segno nel territorio umbro e non solo: il materiale è stato sequestrato e su di esso sono in corso accertamenti, di concerto anche con le altre forze dell’ordine
locali. “Emerge ancora una volta – spiegano dal comando dei carabinieri di Assisi – come lo stretto legame cittadino forze dell’ordine rappresenti un binomio inscindibile e invincibile in termini di cultura della sicurezza in ambito sia preventivo che repressivo”.
di Flavia Pagliochini

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