Piano stalle, il Pd lancia la proposta per gli insediamenti nel territorio

BASTIA UMBRA – Un documento di indirizzo stilato dal Pd in merito alla problematica della riconversione urbanistica per gli insediamenti zootecnici sul territorio di Bastia Umbra.

Con l’obiettivo di giungere ad un accordo con la maggioranza e all’approvazione definitiva entro la prossima settimana. Tre le direttrici: ristrutturazione, riconversione e delocalizzazione.

Sul primo punto, il Pd ritiene che ogni intervento deve rispettare tutti i parametri, in senso restrittivo, concernenti la normativa igienico-sanitaria a tutela del-la salute. Inoltre, prima di procedere a qualsivoglia ristrutturazione, si dovranno approvare in consiglio comunale le modifiche proposte al Regolamento di igiene (articolo 114), con l’aggiunta del Titolo XVI (Amianto) e Titolo XVII (Disposizione in ordine agli impianti di produzione di energia a biomasse, gas derivati da processi di depurazione e bio-gas).

Sul fronte della riconversione, il volume utile destinato oggi a “stalle”, in base alla proposta potrà essere riconvertito, anche in variante al vigente Prg, tenendo in considerazione che il progetto si attui attraverso un piano attuativo di iniziativa mista, con distinzione tra insediamenti in attività a131 dicembre 2008 o attualmente in esercizio e insediamenti/allevamenti (stalle) inattive già prima del 2008.

Infine la delocalizzazione con cambio d’uso. Le nuove aree edificatorie dove ricollocare le potenzialità inibite dalle aree di criticità, dovranno essere individuate perseguendo i seguenti principi: escludendo i centri storici e le aree sottoposte a vincolo ambientale; interessando zone già compromesse da fenomeni di antropizzazione; ricucendo, attraverso il disegno urbano, i margini sfrangiati dell’edificazione sorta lungo le vie di comunicazione principali; contenendo il più possibile il consumo del suolo. Ancora. Il sito produttivo oggetto dell’intervento acquisirà, anche in variante al Prg, la destinazione d’uso di “Area agricola di Pregio – El” e sarà opportuno consentire l’accorpamento dei volumi delocalizzati, a volumi già esistenti.