LA CRISI del settore suinicolo è molto pesante, ma se ne può venire fuori insieme per difendere un prodotto tipico della terra umbra. Se ne è parlato in un incontro svoltosi all’Umbriafiere e promosso dal Comitato per la salvaguardia della suinicoltura umbra, che sollecita la politica a svolgere il proprio ruolo. La sede, il centro fieristico regionale di Bastia, per l’incontro non è casuale, come ha ricordato il presidente Lazzaro Bogliari: «Umbriafiere è da sempre interessato a temi quali la zootecnia e vogliamo aiutare anche il settore della suinicoltura. Il nostro auspicio è che gli interessati si uniscano per affrontare i problemi che hanno colpito il cuore di quest’attività, tanto importante per la nostra regione».
Le problematiche del settore sono state illustrate da Luigi Perucca, coordinatore del Comitato, Roberto Bertini, assessore all’agricoltura della Provincia di Perugia, Gianfranco Chiacchieroni, ex sindaco di Marsciano. Numerose le presenze al convegno tra cui gli attori principali della filiera: allevatori, trasportatori, mangimisti, trasformatori, agronomi e veterinari. Nella filiera dalla produzione, alla trasformazione e commercializzazione della carne suina sono impegnati duemila addetti, che ora rischiano di rimanere senza lavoro. «La suinicoltura è notevolmente diminuita — ha rilevato Perucca — e le cause sono molteplici: dall’importazione di carni dall’estero ai pregiudizi legati all’inquinamento provocato dall’allevamento suino. La nostra proposta è quella di creare una filiera corta, a livello locale, una sorta di produzione a chilometro zero». Numerose sono le zone umbre con un’economia basata sulla suinicoltura, l’area di Marsciano, ma anche Bettona sfiorando Bastia. «Si tratta di ripartire da un progetto innovativo e responsabile per la suinicoltura umbra — ha dichiarato Chiacchieroni — Dobbiamo rispondere a questo momento di crisi drammatica guardando al futuro con fiducia e conquistando un piano di suinicoltura regionale con le giuste risorse perché è fondamentale per la nostra economia».
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