Punto nascita, Ricci occuperà la Regione — ASSISI — IL SINDACO Claudio Ricci (foto) minaccia di uscire da «PerugiaAssisi 2019» e annuncia di occupare la giunta regionale lunedì per chiedere che venga ritirata la delibera con cui si sopprime il punto nascita di Assisi. Ormai è scontro aperto con la Regione sulle sorti dell’ospedale. Dopo mesi e mesi di fiduciosa attesa nella risoluzione favorevole della vicenda, ora la rottura con la presidente Marini è ufficiale. Ieri il presidio per incontrare gente e continuare la raccolta di firme (si è giunti a quota 3000), lunedì la «marcia» sulla Regione, prima la manifestazione in piazza Italia prima e poi l’ingresso a Palazzo per chiedere atti concreti dopo le «promesse». «LE PAROLE dette dalla presidente della giunta regionale e dall’assessore regionale alla sanità non sono state rispettate — dice Ricci —. Non solo si è proseguito a non nominare il primario del reparto di ostetricia e ginecologia, depotenziando volontariamente l’intera struttura sanitaria, ma sono state più volte rilasciate dichiarazioni stampa che hanno creato dannosi equivoci sulla chiusura dell’ospedale di Assisi. La gente è con noi; una partoriente ci ha detto: fate bene a lottare per il punto nascita, qui ci sente come a casa».
«MA LA CITTÀ non ha bisogno di queste pagliacciate, come la messinscena del sindaco fantasma né di proclami — tuona dall’opposizione Paolo Marcucci, capogruppo di Buongiorno Assisi —. L’azione di governo perché sia efficace necessita di persone concrete, capaci di progettare, di scegliere e di farsi valere sui tavoli regionale e nazionale, dove si prendono decisioni che riguardano anche Assisi».Marcucci indica anche due strade da percorrere. In primo luogo, secondo l’esponente di Buongiorno Assisi! dovrebbe essere rafforzato il documento redatto dalla commissione di studio per la valorizzazione ed il rilancio dell’Ospedale (condiviso da tutte le forze politiche assisane), con una scheda contenente gli investimenti da effettuare nel prossimo triennio in tecnologie, personale, e infrastrutture. «Occorre intraprendere la via istituzionale — continua Marcucci —, cioè la convocazione della conferenza dei sindaci degli altri comuni appartenenti alla Asl n.2, con all’ordine del giorno il documento, fatto votare prima da tutti i consigli comunali, e il giudizio sul bilancio della Asl stessa. Solo a questo punto potremo far valere le nostre richieste con la giunta regionale». Sulla vicenda c’è anche la presa di posizione di Simone Pettirossi, capogruppo del Pd, che risponde a Luigi Marini capogruppo consiliare di Uniti per Assisi.«IL TEMA dell’ospedale suscita comprensibili nervosismi, ma è necessario non perdere la bussola, per non scadere nel ridicolo. Ci spiace che il consigliere Marini giochi al rimpallo delle responsabilità — conclude Pettirossi —. Smentiamo nettamente, invece, di aver fatto sottintendere sicurezza sull’esito finale delle sorti dell’ospedale, perché abbiamo chiara la distinzione fondamentale, poco di moda in questo periodo, tra ruolo istituzionale e militanza partitica».
Maurizio Baglioni

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