Soldi, un televisore al plasma e danni ingenti. È il bollettino del furto registrato nella notte tra sabato e domenica nella sede occupata dal rione Sant’Angelo, accanto alla tensostruttura di XXV Aprile. Il presidente dell’Ente Palio denuncia l’ennesimo fatto ai danni dei rioni e cerca giustizia
Sono entrati nella notte tra sabato e domenica facendosi varco in una strettissima fessura creata forzando le sbarre della finestra sul retro della casetta di legno. Si tratta della sede del rione Sant’Angelo di Bastia Umbra, ubicata accanto alla tensostruttura di XXV Aprile. Ingente il furto registrato: un televisore al plasma, denaro e altri oggetti, oltre alla distruzione di parte dell’arredo e lo scompiglio di tutto lo spazio. Questo furto si aggiunge ad altri due tentati nel corso degli ultimi due mesi, registrando un’azione perdurata contro questa sede, forse da attribuire agli stessi soggetti.
Fortemente arrabbiati i rionali che hanno scoperto l’atto scellerato e chiedono giustizia e maggior controllo, stanchi di questi gesti già denunciati troppe volte. Poco più di un mese fa il capitano del rione aveva ritrovato anche siringhe usate nei pressi della sede, segnalati subito a vigili e carabinieri.
Il presidente dell’Ente Palio Gianluca Falcinelli si esprime sull’accaduto: «Sono sconcertato per questo grave furto, che denuncia un aumento della microcriminalità nel nostro territorio, spesso ai danni degli spazi rionali, costretti in luoghi nascosti o privi delle adeguate sicurezze. Risale ad un anno fa l’incendio doloso contro i container del rione San Rocco, che fu costretto ad un’intera ricostruzione della propria area di lavoro e incontro. Questi atti criminali riaprono ogni volta in modo palese la questione degli spazi rionali a Bastia, fondamentali per la vita e il futuro del Palio de San Michele. Quanto accaduto deve portare a riflettere sulla pericolosità di queste aree prive di strutture permanenti, una situazione che necessita interventi seri, sia per garantire maggiore sicurezza ai rionali, spesso molto giovani, ma anche per evitare continui dispendi di investimenti che i rioni a fatica portano a compimento ogni anno».
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