Gli esponenti del Partito democratico bastiolo vanno al contrattacco,
I Democratici accusano: “Comportamenti da podestà”

BASTIA UMBRA – La sezione bastiola del Partito Democratico non sembra intimidita dall’annuncio fatto ieri dal sindaco di Bastia Umbra, Stefano Ansideri. “Ho deciso di agire, in sede penale e civile, per tutelare il comune di Bastia Umbra e il suo sindaco contro affermazioni false e tendenziose. Richiederò un risarcimento di un milione di euro, che andranno a beneficio delle casse comunali”. A questo punto si è arrivati per un forte dibattito sorto tra primo cittadino e la sezione piddina bastiola, in seguito agli arresti domiciliari dell’assessore all’ambiente, Antonio Bagnetti. Sebbene quest’ultimo sia stato coinvolto nelle indagini sull’operazione “laguna de Cerdos” in virtù del suo ruolo professionale, tecnico Arpa, e non in merito al suo operato presso la pubblica amministrazione, il gruppo consiliare piddino, unitamente alle forze politiche di centrosinistra, ha accusato il sindaco Ansideri di non aver immediatamente ritirato le deleghe all’assessore Bagnetti, il quale, si è dapprima autosospeso e, in seguito al riesame della magistratura che gli ha confermato gli arresti domiciliaci, dimesso dall’ incarico pubblico. A questo punto, il gruppo piddino ha posto l’attenzione sul sindaco Ansideri e sui criteri con i quali lo stesso ha nominato i membri della sua giunta; da qui, il risentimento del primo cittadino. Ma il Pd non sembra cedere di un passo: “Siamo profondamente indignati, basiti e esterrefatti dall’atteggiamento da podestà di questo signore investito dalla cittadinanza della carica da sindaco, ma, allo stesso tempo, non vediamo l’ora di vedere l’oggetto della querela con cui Ansideri ci minaccia, per poter snocciolare le questioni cui facciamo riferimento, senza alcun timore di essere smentiti. E’ forse falso che in giunta c’è un assessore, di nome Roberto Roscini, dipendente della Mignini? Quest’ultima azienda non è la stessa che a fine legislatura Lombardi ha presentato un piano di recupero da 300.000 metri cubi per l’area Petrini? E’ forse falso che il sindaco Ansideri è socio, assieme al vice sindaco di Assisi, Giorgio Bartolini, dell’ azienda Betatex, locata presso la frazione bastiola di Ospedalicchio? E’ forse falso che l’indagine sullo smaltimento dei liquami del depuratore di Bettona è in essere dal 2006, che la denuncia pubblica venne fatta dall’allora sindaco di Bettona e che, quindi, la questione non era certo così sconosciuta? Dubitiamo del fatto che possa essere la sezione bastiola del Pd a rimpinguare le casse dell’amministrazione Ansideri, per far fare al sindaco bella figura sulle promesse che non riuscirà a mantenere”.
Alberta Gattucci

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  • Ma nelle passate legislature di sinistra, non vi erano presenti in giunta assessori che sono o erano dipendenti di aziende o enti legati professionalmente al comune ??? Avoia se c’erano … e come mai non vi lamentavate !!! Mi sembra di capire che l’accusa di querela riguardi l’affermazione della minoranza, sul fatto che Bagnetti percepisse il compenso da assessore anche dopo la sua autosospensione … e che la vecchia giunta fosse intervenuta sulla discarica di Bettona … A piddini … ma non sapete leggere ???

  • APPROVATO ALL’UNANIMITA’ CIO’ CHE SCRIVE QUI SOTTO “perplesso”.

  • Se ogni volta che venivano fatte illazioni verso la vecchia ammnistrazione,o verso alcune persone note il sindaco,si doveva fare denunca ora a Bastia non si avrebbe bisogno di mutui.Ma del resto l’intimidazione con la denuncia è una pratica che fà anche il nostro presidente del consiglio per intimidire chi lo contesta.Vedo che anche in questo sito non scrive più nessuno a causa della troppa democrazia usata. La vecchia amm.ne l’opposizione non l’ha ascoltata, ma almeno poteva parlare e criticare senza aver paura di una querela o ritorsioni. I modi di governare sono molti?Se si toglie anche il gusto della critica e dello sfottio politico,penso che si faccia l’errore della vecchia amministrazione. NON ASCOLTARE LE GENTE

  • Dal momento che non si persegue, e non si intravede neanche chi può farlo, stante l’IdV all’8%, il clamoroso conflitto di interessi del nostro Presidente del Consiglio, tutti quelli che fanno politica, via via, più si procede in basso, si sentono in diritto, anzi, in dovere di non “confligere” con i propri interessi e di curare interessi personali e/o di parte. Il pesce puzza dalla testa e le vicende strapaesotiche della nostra cittadina lasciano il tempo che trovano. La democrazia liberale si fonda sulla divisione dei poteri e, di conseguenza, sulla certezza dei diritti e dei doveri di ciascun cittadino, nonché delle pene quando diritti e doveri si infrangono: noi, in Italia e a Bastia, non sappiamo neanche dove sta di casa la democrazia di stampo occidentale. Per questo l’informazione estera dei cosiddetti paesi avanzati ci deride. Ecco il male italiano: faziosità, furbizia, interessi particolari e stoltezza. Altrimenti saremmo una nazione normale, neanche poi tanto male.

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