Negozianti e Pd sul piede di guerra contro la riapertura al traffico, Brozzi: «Serve un progetto organico per rivitalizzare il commercio»
La proposta del Pd:«Realizzare strutture permanenti e di qualità per mettere al centro la migliore offerta commerciale»
BASTIA UMBRA – L’esperimento sembra proprio non aver funzionato. Ad un anno dall’apertura al traffico di piazza Mazzini, con tanto di strisce blu proprio davanti alla chiesa di San Michele Arcangelo. il risveglio del commercio tanto atteso non è arrivato. Anzi, negli ultimi tempi, altri due negozi hanno chiuso.
Risultato? Il cuore di Bastia batte sempre più lentamente, orfano di quella vitalità che da sempre l’ha caratterizzato e reso punto di attrazione per i centri vicini.
Bastia, infatti, è sempre stata per l’intera provincia il polo del “buon-comprare”, superiore anche a quella di Perugia. grazie alla sua offerta di negozi esclusivi. Un luogo dove unire al piacere delle passeggiate in una cittadina aperta e ariosa la convenienza di poter fare buoni acquisti.
Anno dopo anno, però – complice anche la crisi e la chiusura di fabbriche importanti – il centro storico bastiolo, ha iniziato a morire. Il colpo di grazia. poi —stando alle proteste sempre più pressanti dei commercianti che riuniti in associazioni chiedono da tempo maggiore attenzione è arrivato con la riapertura al traffico della piazza. «Il cuore della cittadina – spiegano – è diventato sempre meno ospitale».
E alla voce dei commercianti si è unita ora quella della politica, nello specifico dell’opposizione.
Vannio Brozzi, coordinatore del Pd di Bastia ha spiegato al Giornale dell’Umbria: «Bastia ha perso la sua centralità’. La riapertura della piazza rapresenta il sintomo di un’incapacità e insensibilità da parte dell’Amministrazione delle reali necessità del territorio. Il Pd in tal senso ha promosso una petizione a cui i cittadini hanno aderito con 1500 firme e con un’interpellanza al consiglio comunale». E riguardo alle possibili soluzioni Brozzi aggiunge: «Ci sarebbe bisogno di fare un progetto organico per far diventare Bastia una “città mercato” anche realizzando strutture permanenti e di qualità per rendere centrale la migliore offerta commerciale e di servizio per l’intero territorio, non solo di Bastia, ma dell’intero comprensorio, il tutto coinvolgendo in questo le associazioni di categoria che da tempo chiedono con sempre più insistenza maggiore attenzione».
Il rischio che Bastia ha di perdere per sempre la sua centralità come polo commerciale d’eccellenza dell’intera provincia è concreto. I centri vicini si stanno infatti attrezzando. Santa Maria degli Angeli con le strutture previste dal Puc 2. Collestrada con il centro commerciale già avviato da anni. San Martino in Campo con la prossima apertura dell’Ikea. Per non parlare di Perugia a di Foligno.
PRANCESCA BENE
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