Il comitato sul piede di guerra: “La mobilitazione inizia ora. Pronti ai ricorsi amministrativi se il progetto sarà approvato”
COSTANO – Contro l’impiantoa biogas il comitato popolare è sul piede di guerra.Prendendo le distanze da polemiche e strumentalizzazioni proprie della dialettica politica, ieri il comitato ha tenuto una conferenza per ribadire,ancora una volta, che ‘Costano non ci sta’. “Il nostro paese – ha spiegato Lucio Raspa – ha già dato in termini di ambiente. Solo grazie all’intervento della magistratura la frazione è tornata vivibile e tale vuole rimanere:è per questo che un intero paese si è unito nella protesta”.Le argomentazioni, ampiamente illustrate dal presidente Antonio Cavarai, sono già note: lo spettro degli odori molesti,l’aumento del trafficodi mezzi pesanti, il timore di utilizzo di reflui suinicoli e, soprattutto, il rischio di inquinamento a causa dell’azoto contenuto nel digestato, residuo della fermentazione, che secondo Paolo Esposito “rischia di deposi-tarsi nelle falde già compromesse di alcuni terreni destinati alla fertirrigazione”.Per tutti questi motivi il comitato,che si è messo in rete con analoghe organizzazioni a livello nazionale, è pronto a dar battaglia e annuncia che “la vera mobilitazione comincia ora”.Dopola raccolta firme, che intanto prosegue, e una campagna informativa con manifesti e volantini, ieri sono infatti partite le prime diffide indirizzate ai principali interlocutori della conferenza dei servizi (tra cui il sindaco Stefano Ansideri nonché Regione, Provincia, Arpa e Asl). Convinti che il sindaco“può, se vuole, intervenire come autorità sanitaria per bloccare tutto”, il comitato non esclude la strada dei ricorsi amministrativi in caso di approvazione del progetto.Il Comune, intanto, ancora attende una risposta ufficiale da parte dell’azienda dopo la richiesta formale di rinuncia al progetto inoltrata su iniziativa del sindaco.A renderlo noto è proprio Ansideri, che ieri è intervenuto per replicare al consigliere piddino Erigo Pecci.“Gli abitanti di Costano, pur denunciando una situazione tutt’altro che normale (sfociata poi nella determinazione della magistratura volta alla chiusura delle attività suinicole), mai hanno ricevuto ascolto e impegni dalle amministrazioni precedenti, alle quali Pecci stesso ha sempre partecipato in prima persona”. Alle richieste della segreteria del Partito democratico, intervenuta secondo Ansideri per “volersi mettere in mostra, vestendo oggi stranamente i panni di paladini a difesa dell’ambiente”,Ansideri risponde che “la legge regionale e relativi regolamenti individuano già i siti meritevoli di attenzione”, partendo dal presupposto che il bio-gas “non rappresenti un problema per l’ambiente, ma, al contrario, possa contribuire al suo miglioramento”.
di Sara Caponi

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