BIOGAS A COSTANO
BASTIA UMBRA – L’impianto a biogas di Costano continua a suscitare polemiche. Soprattutto dopo che l’azienda che dovrebbe realizzarlo ha fatto capire di non voler tornare sui suoi passi. Una pioggia di “no” arriva quindi sia dal Pd che dal comitato di Costano.Il Pd definisce l’impianto «la prova del fallimento della Giunta Ansideri, che non è più una denuncia della minoranza -sottolinea Erigo Pecci, consigliere comunale del Pd di Bastia – ma una realtà che rischia di abbattersi su Bastia come un uragano. Si sono già svolte due conferenze di servizi e la terza è stata convocata per il 4 febbraio,smentendo clamorosamente quanto dal sindaco dichiarato,ossia il suo attivarsi per annullare il procedimento amministrativo». «La coalizione politica di centro-destra e la Giunta Ansideri – continua Pecci – hanno tenuto un atteggiamento passivo di fronte all’aggressione al nostro territorio. Al riguardo, il gruppo consiliare del Pd chiederà la convocazione di un consiglio comunale straordinario» e di un’assise intercomunale.
Dal canto suo, anche il comitato per la qualità dell’ambiente di Costano ribadisce il proprio «no», ritenendo che – sottolinea in una nota – «l’impianto non porti benefici pubblici ma solo rilevante interesse privato,comprometta una zona agricola di pregio, si trovi in un comune ad alta densità abitativa, sfrutti un territorio già compromesso e produrrà inquinamento e impoverimento delle falde idriche».Per questo il comitato chiama alla mobilitazione l’intera popolazione di costano, insieme a quella di bastia e dei paesi vicini.

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  • Mentre il PD di Bastia si è dichiarato apertamente contro il depuratore/biomasse di Costano e per tutto il comune, il PD di Bettona tace e non si sa se sia a favore o contro la rimessa in funzione del depuratore zootecnico come approvato dalla attuale amministrazione di centro-destra.
    Ancora peggio è la situazione a livello regionale dove la Giunta regionale, spinta dall’assessore Rometti, ha già firmato un protocollo, Regione-Provincia-Comune, per dare 200 mila euro a fondo perduto per emergenze che non ci sono. Compagni e amici siamo proprio messi male visto che le decisioni finali, come sembra succedere a Bastia, non spettano più alle amministrazioni pubbliche ma agli affaristi e agli speculatoridi turno.
    Compagno Mario

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