L’istituto ‘Bonghi’ protesta «No all’ipotesi-fusione» Contestato l’accorpamento da tutto il personale DOCENTI e personale Ata dell’istituto tecnico «Ruggero Bonghi» sul piede di guerra: non vogliono sentir parlare della fusione della antica e gloriosa scuola con l’istituto d’istruzione secondaria «Marco Polo».
La scelta dell’accorpamento, viene ricordato in un documento, è stata fatta martedì, dalla conferenza provinciale di organizzazione della rete scolastica presieduta dall’assessore della Provincia di Perugia all’istruzione Donatella Porzi, dopo proposta del dirigente scolastico dell’istituto «Marco Polo» Carlo Menichini. Tutto questo nonostante le perplessità espresse dalla stessa Porzi in un incontro del 15 dicembre dell’organo da lei stessa presieduto, confermando un atteggiamento di prudenza nel proporre i tagli degli istituti scolastici.«Il consiglio d’istituto del ‘Ruggero Bonghi’ — viene inoltre ricordato — si è espresso per il no alla fusione con netta maggioranza: 10 pareri contrari contro due soli favorevoli, di cui uno dello stesso proponente l’operazione, il preside Menichini che al ‘Bonghi’ esercita le funzioni di dirigente reggente in assenza di un titolare». SECONDO il personale del «Bonghi» (che sulla scorta della normativa ha i numeri per l’autonomia dirigenziale) l’accorpamento forzerebbe la realtà («Bonghi» e «Marco Polo» sono istituti ‘amici’, ma con storie e tradizioni diverse, viene evidenziato) e diminuirebbe l’ampiezza e la qualità dell’offerta formativa del territorio. Inoltre la concorrenza nella stessa istituzione scolastica di 3 diversi indirizzi tecnici (elettronica ed elettrotecnica, costruzioni-ambiente-territorio, amministrazione-finanza-marketing) presenta il rischio di una riduzione delle prime classi, portando ad una contrazione del personale e l’aumento considerevole del numero di alunni per classe. «Stupisce — concludono docenti e personale Ata intenzionati a continuare la loro battaglia — che l’amministrazione comunale non abbia pensato per prima alla difesa di questa identità, nonché del numero delle scuole superiori in Assisi, ed abbia anzi avallato la scelta della conferenza provinciale, organo alle cui riunioni gli amministratori locali partecipano».
Maurizio Baglioni

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