«Il commissariato non può stare dentro un garage» LA SEDE del commissariato non va bene: manifestazione della Confederazione sindacale autonoma di polizia (Consap) per lamentare la grave situazione degli agenti di Assisi, ma anche le gravi carenze, a livello regionale e nazionale, che si trova a fronteggiare la Polizia di Stato. «Da tempo lamentiamo la situazione insostenibile del commissariato — ha sottolineato, nel corso del sit-in, Giorgio Innocenzi, segretario generale nazionale — Per i cittadini, che hanno gravi difficoltà anche per l’accesso agli uffici, a cominciare dagli anziani e dai disabili, per il personale che opera in alcuni locali in cui la permanenza, proprio per condizioni ambientali, non può essere più di mezz’ora continuativa». Il commissariato è ospitato, da dopo il terremoto, in un edificio in piazza Santa Chiara; da tempo è nell’occhio del ciclone per una serie di carenze. E non piace neanche la soluzione prospettata dal Comune d’intesa con la Questura. «Va individuata una soluzione alternativa ai garage di viale Umberto I — aggiunge Innocenzi — Una scelta non adeguata, nella zona in frana. Una questione che porteremo all’attenzione del capo della Polizia, Antonio Manganelli, e del questore di Perugia, Nicolò Marcello D’Angelo. Abbiamo anche una proposta: l’individuazione in Assisi di spazi per accogliere un posto fisso di polizia per il centro storico e andare a reperire in altra zona una sede idonea per il commissariato in modo da andare incontro alle esigenze della gente e a quelle del personale». Al sit-in hanno partecipato agenti e responsabili Consap: Stefano Spagnoli, Antonio Errico e Maurizio Petroni, rispettivamente segretario nazionale, regionale Umbria e provinciale di Perugia. «La situazione del commissariato di Assisi è emblematica di quanto sta accadendo alla polizia in Umbria e a livello nazionale — hanno ancora evidenziato i responsabili Consap — I tagli del governo si fanno infatti sentire pesantemente per le gravi carenze di infrastrutture, di uomini, di mezzi. E tutto questo si ripercuote, nonostante l’abnegazione del personale, nell’attività della polizia, con serie difficoltà nel contrastare le situazioni di emergenza».
di MAURIZIO BAGLIONI
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