La storia Il portiere di nuovo in campo in Coppa sabato scorso a 15 anni dall’ultima partita ufficiale giocata proprio con la maglia rossoblu
“Ho scoperto che ancora me la cavo e il mister ha detto che finalmente ho imparato ad uscire”
PERUGIA – Chi si è trovato al campo di Ospedalicchio sabato pomeriggio, in occasione della partita di Coppa Primavera tra i padroni di casa ed il Sant’Erminio Montebagnolo, ha creduto per un momento di essere vittima di allucinazioni, o di essere stato proiettato a ritroso nel tempo di circa un quarto di secolo.Infatti quel portiere dell’Ospedalicchio somigliava tanto, ma proprio tanto a Zeffiro Raspa. “Ma non può essere lui – avranno pensato in molti –“Zeffirino” ha ormai 48 anni,ed ha appeso i guanti al chiodo da circa quindici stagioni”.Nessuna allucinazione, e nessun salto nel tempo. Quel portiere era proprio lui, tornato a difendere la porta dell’Ospedalicchio dopo ben tre lustri.“Li ho sorpresi tutti – racconta con il sorriso – Giovedì sera ero all’allenamento della squadra amatoriale. Mi ha avvicinato il tecnico dell’Ospedalicchio Massimo Mencarelli e senza giri di parole mi ha chiesto se avessi potuto giocare sabato visto che aveva entrambi i portieri indisponibili. Non ho esitato molto a dirgli di sì. Per me era una sfida troppo grande, e sono matto abbastanza da aver accettato su due piedi”.Classe 1963, nato, cresciuto e tuttora residente ad Ospedalicchio, Zeffiro Raspa ha legato la sua carriera calcistica quasi interamente alla società rossoblu.“Ho iniziato a giocare con l’Ospedalicchio fin dal settore giovanile e, salvo un paio di stagioni a Costano, ho vestito sempre la casacca rossoblu fino a quando, 33enne, ho deciso di smettere. E chi pensava allora che a distanza di così tanto tempo avrei rigiocato una partita ufficiale in Prima Categoria?”Ben pochi, rispondiamo noi.Ma come è stato il ritorno sul manto verde? “Un’esperienza fantastica. – non esita a rispondere – Ho rivissuto sensazioni,come l’adrenalina del pre partita ad esempio, che ormai credevo appartenessero solo al mio passato. Ringrazio di questo naturalmente l’allenatore Massimo Mencarelli e tutto il gruppo che dentro lo spogliatoio mi ha accolto con un caloroso applauso.
Non me la sono nemmeno cavata male. Abbiamo vinto 3-2,e i loro gol sono scaturiti da tiri davvero formidabili. Anzi, a dir la verità, il mister mi ha detto che certe uscite nemmeno quando da giovani eravamo compagni di squadra me le aveva viste fare”.Questa partita rimarrà un episodio isolato o può avere un seguito? “Oramai mi hanno tesserato come terzo portiere. – risponde – Se avranno bisogno di una mano, di certo non mi tirerò indietro”.

di DANIELE MILLETTI

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