ASSISI IL SINDACO CLAUDIO RICCI LIQUIDA LA VICENDA: «SI TRATTA DI ATTACCHI STRUMENTALI» L’opposizione firma compatta il documento. Solo la Travicelli si è astenuta RICORSO AL TAR per la mancanza di donne in giunta? «Attacchi strumentali», dice il sindaco Claudio Ricci.E’ l’ennesima polemica che, partita sin dalla presentazione dell’esecutivo, subito dopo le elezioni, quando il riconfermato primo cittadino non inserì alcun esponente del gentil sesso, è ora sfociata nella presentazione al Tribunale amministrativo regionale di un ricorso; sulla scia, peraltro, anche di recenti pronunciamenti, in Italia, sulla stessa materia che hanno ‘bocciato’ scelte solo al maschile.
Il ricorso è stato firmato dai rappresentanti delle forze di opposizione con eccezion fatta per Claudia Maria Travicelli, consigliere comunale del gruppo indipendente e fra le forze di maggioranza c’è fibrillazione e già si fanno ipotesi di chi dovrebbe lasciare l’esecutivo, in caso di sentenza sfavorevole, per far posto a una donna.
«Tale ricorso — aggiunge Ricci — palesemente strumentale e politico in quanto la formazione della giunta è stata fatta seguendo criteri di rappresentatività, competenza e numero di preferenze ottenute, nel rispetto della volontà popolare espressa alle elezioni».
Ricci non manca di evidenziare come la seconda carica istituzionale del Comune, la presidenza del consiglio sia ricoperta da una donna Patrizia Buini, al pari del ruolo di segretario comunale), che lo statuto del comune di Assisi non preveda alcun vincolo e che anche le sentenze sul merito siano contrastanti. «Continueremo, io e l’amministrazione, solo a fare con e per i cittadini in tutto il Territorio — conclude Ricci — e, comunque, ci opporremo in ogni sede al ricorso».
«Con il ricorso puntiamo al riconoscimento di un’elementare regola democratica: entrambi i sessi devono essere presenti nel governo cittadino — sottolinea Carlo Cianetti, capogruppo del centrosinistra —. Ad Assisi, come noto, chi ha preso più voti è diventato assessore. Senza minimamente badare alle competenze e ai diritti di genere. Le sentenze recenti dei tribunali amministrativi di Lazio e Sardegna, che hanno annullato le giunte di Roma e della regione sarda, fanno ritenere che il nostro ricorso possa avere accoglimento. Significherebbe l’annullamento della Giunta e, presumibilmente, di tutte le delibere sino ad allora adottate. Ma soprattutto — conclude Cianetti — significherebbe rimettere in discussione i delicatissimi equilibri interni alla maggioranza».
Maurizio Baglioni
Ma che ce frega delle Quote Rosa?
L’importante è che gli eletti siano bravi, onesti e competenti.
Poi se sono maschi o femmine non importa.
Non è democratico far entrare (per forza) delle donne in Giunta.