ASSISI VERTICE TRA AMMINISTRATORI E DIRIGENTI DELL’ASL UN MESSAGGIO rassicurante è arrivato ieri mattina sul futuro dell’ospedale di Assisi dal confronto con il massimo responsabile dell’Asl del Perugino e alla presenza di una nutrita rappresentanza di amministratori locali e di associazioni. Tutti intenzionati a difendere il servizio ospedaliero e sanitario all’altezza delle attese e delle necessità dei cittadini. La questione ospedale ha infuocato anche la recente campagna amministrativa comunale e ancora oggi continua a suscitare preoccupazioni.
Si teme che tocchi ad Assisi pagare il conto delle ristrutturazioni sanitarie volute dalla Regione Umbria e dai tagli alle spese sanitarie decise dal governo nazionale. Ieri nella Sala della Conciliazione il direttore generale dell’Asl Giuseppe Legato ha negato qualsiasi ipotesi di chiusura. Tesi condivisa anche dal sindaco Ricci e insieme i due hanno spiegato che sono in atto, nell’ospedale di Assisi, interventi di valorizzazione edilizia (climatizzazione, aumento di 15 posti letto e riqualificazione del parcheggio, per un totale di 750.000 euro). Tutti i primari sono stati nominati, manca solo quello di Ostetrica e ginecologia, un reparto che ad Assisi ha una storia e una tradizione di eccellenza che ha toccato record per numero di parti, oggi però crollato in seguito al trasferimento del dottor Narducci, il cui posto da primario non è stato ricoperto da oltre due anni.
Il direttore Legato ha detto di aver rinnovato le sollecitazioni alla Regione Umbria che avrebbe assunto precisi impegni al riguardo così come garanzie precise sull’adeguamento delle risorse umane in tutti i settori ospedalieri del nosocomio assisiate. Il discorso non finisce qui e il Comune di Assisi, insieme agli altri Comuni del comprensorio, è impegnato a varare un documento condiviso entro novembre sull’ospedale e sui distretti sanitari, da inserire nel nuovo Piano sanitario regionale. Il sindaco Ricci ha voluto sottolineare che l’ospedale di zona, nel nostro caso, dovrà comprendere anche il valore «aggiunto» di ospedale in una città Santuario.

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