ASSISI DOPO LA PROPOSTA DELL’AMMINISTRATORE ROMETTI LA REGIONE Umbria ha stanziato 80.000 euro per consentire l’estensione anche al suolo delle indagini ambientali nell’area compresa tra Assisi e Bastia Umbra dove è stato riscontrato un inquinamento da composti organo-alogenati (tetracloroetilene e tricloroetilene) nelle acque sotterranee. La proposta è partita da Silvano Rometti, assessore regionale all’ambiente, con la giunta che ha recepito l’indicazione, garantendo la somma al comune di Assisi, quale capofila tra le due municipalità interessate alla vicenda; i soldi saranno reperiti attingendo alle risorse comunitarie del Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013 («Por Fesr»), asse II ambiente, attività «Recupero e riconversione di siti degradati»). Il Comune di Assisi interverrà con un cofinanziamento di 20.000 euro.
«Il provvedimento consentirà di effettuare il Piano di caratterizzazione ambientale e l’analisi di rischio, un insieme di attività propedeutiche alla realizzazione degli eventuali interventi di bonifica — spiega l’assessore Rometti — che saranno eseguite nei modi e con i metodi previsti dalla normativa nazionale, per approfondire gli studi già avviati dall’Arpa, l’Agenzia per la protezione ambientale, e dal Cnr non appena accertato l’inquinamento di alcuni pozzi privati e che hanno portato a individuare un’area contaminata con cinque focolai in località di Bastia Umbra e Assisi. Non è stato invece ancora possibile accertare i responsabili dell’inquinamento».
LA VICENDA ha suscitato, nei mesi scorsi, con manifestarsi della reale e pesante situazione di inquinamento particolare preoccupazione nella cittadinanza, in particolare fra gli abitanti delle zone direttamente colpite.
«Con il Piano di caratterizzazione e l’analisi di rischio verranno ricostruiti i fenomeni di contaminazione — prosegue l’assessore —, con campionature e analisi che interesseranno non solo le falde acquifere, ma anche il terreno. Sarà eseguita pure una ricostruzione delle attività produttive svolte nell’area. I risultati consentiranno di perimetrare l’area o le aree su cui effettuare gli eventuali interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di tutela sanitaria così come di apporre eventuali vincoli».
NEI MESI SCORSI la Regione, ha definito, tra l’altro, il programma delle attività da realizzarsi nella zona interessata dal fenomeno e ha costituito sia un ‘tavolo generale’, composto da tutti i soggetti interessati, sia un ‘tavolo tecnico’, finalizzato all’attuazione degli interventi che potrebbero essere effettuati nell’area colpita dall’inquinamento.
M.B.
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