Il retroscena Dopo il deludente risultato elettorale, si apre la resa dei conti interna. Forse a fine mese l’assise
Travicelli pronta a lasciare il partito: i vertici regionali provano a mediare

di LUCIO FONTANA
ASSISI – Nel Pd di Assisi, che si vinca o si perda, la regola è sempre la stessa: grande bagarre interna e schizzi di fango dappertutto.E la regola poteva cambiare dopo un risultato elettorale (attorno al 14%) a dir poco deludente?Certo che no, e infatti è partita immediatamente una cruenta resa dei conti interna.I nodi sul tavolo riguardano il ruolo di capogruppo (lunedì c’è la prima seduta del consiglio comunale)e il rinnovo del gruppo dirigente che deve passare attraverso il congresso. Acque agitate.Nel primo caso, la scelta del capogruppo, il direttivo comunale si è orientato sul nome di Simone Pettirossi, tagliando di fatto fuori Claudia Travicelli che,forte delle 524 preferenze raccolte,non ha preso bene la situazione.Anzi, l’ha presa proprio malissimo dato che è pronta a uscire dal partito, stando in consiglio comunale da indipendente.La decisione, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, verrà ufficializzata nei prossimi giorni:i vertici regionali e provinciali,per evitare che l’ex candidato alle primarie sbatta la porta, si sono già mobilitati e nelle prossime ore dovrebbero incontrare Travicelli per convincerla a recedere dai suoi propositi. Ma la situazione è abbastanza compromessa.Travicelli è già da molto tempo che manifesta insofferenza per le decisioni del partito di Assisi e questa sembra essere la classica goccia che può far traboccare il vaso (la polemica con il collega Romoli e con altri dirigenti ha ormai toccato il punto di non ritorno). Si vedrà nelle prossime ore quale verso prenderà l’intera vicenda.Ma, come se non bastasse, accanto al “caso” Travicelli c’è quello riguardante l’indizione del congresso comunale. Gli attuali vertici, compreso il coordinatore Mariano Borgognoni, sono tutti dimissionari e il partito vive alla giornata. Nel corso dell’ultimo direttivo si è fatta avanti l’ipotesi di celebrare l’assise alla fine di giugno o al massimo ai primi di luglio: ma anche qui sono più le incognite che le certezze. E anche in questo caso, come per quanto riguarda la scelta del capogruppo, i vertici regionali e provinciali devono dire la loro e far capire che taglio dare alla vicenda, anche perché continuare in questo modo non è più oggettivamente possibile. Al momento il partito di Assisi è retto da un “comitato” di cui fanno parte, oltre che il coordinatore Borgognoni, Bugiantelli, Sensi,Masciolini, Felici e Suvieri.A questo punto la domanda è la seguente? Se il Pd di Assisi va spedito verso il congresso, lo fa per rinnovare radicalmente i vertici e dare spazio alle “giovani leve”, o invece si accontenterà dell’ennesima “soluzione ponte”per non scontentare nessuno?Lo scenario è fluido e dare una risposta non è facile, ma è chiaro che l’unica operazione politica sensata sarebbe quella di dare una chance (se hanno il coraggio e la voglia di accettarla) alle “giovani leve”.
In pista potrebbero essere messi Masciolini, Brunacci,Carpita, Biagetti e il probabile nuovo capogruppo in Comune, Pettirossi. L’attuale coordinatore Borgognoni si è detto pronto a far spazio alle “giovani leve” magari con un ruolo da “padre nobile” (la presidenza).Ma ora dalle parole, bisogna passare ai fatti. Ed è tutt’altro che facile.

IL PARTICOLARE
Una vittoria e una sconfitta

Con 524 preferenze
Travicelli, dopo aver perso alle primarie per il candidato a sindaco con Carlo Cianetti,è stata eletta in Consiglio con 524 preferenze

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