ERA PREVEDIBILE che avrebbe provocato proteste l’aumento delle tariffe degli asili nido comunali già da dicembre scorso, quando il Consiglio comunale ha approvato il bilancio preventivo 2011 e con esso l’aumento delle tariffe per gli asili nido, regolato dall’Isee ovvero dall’indicatore della situazione economica equivalente.
Quattro mesi fa è stato spiegata la scelta di aumentare questa voce che riguarda le rette di servizi a domanda individuale, regolando gli aumenti in base al reddito Isee solo se superiore a 10mila euro. L’annuncio dato nei giorni scorsi agli utenti del servizio che gli incrementi partiranno dal prossimo settembre, quindi dal nuovo anno scolastico, hanno suscitato preoccupazioni nelle famiglie, soprattutto in quei casi di giovani coppie che hanno due figli piccoli che frequentano l’asilo nido. Il problema è stato ripreso dal circolo locale di Rifondazione comunista per sottolineare che l’amministrazione comunale, venendo meno all’impegno di non aumentare le tasse, ha deciso incrementi che colpiscono pesantemente alcune famiglie, in particolare quelle con oltre 20mila euro di reddito Isee, che saranno costrette a pagare 100 euro in più al mese. Per Rifondazione è inaccettabile che, con il pretesto di aumentare le tariffe di servizi a domanda individuale, si stiano colpendo famiglie che già faticano a far quadrare i conti e che non possono fare a meno del nido per i propri bambini, dovendo continuare a lavorare.
m.s.
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