L’incidente si verificò in un’azienda di Bettona. La difesa della società: dimostreremo di essere estranei ai fatti
Sono accusati di omicidio colposo. La Procura: il mezzo non era in regola
di LUCA FIORUCCI
BETTONA – Secondo l’accusa,per l’incidente nel quale,nell’ottobre del 2008, rimase ucciso un operaio di 27 anni,c’erano delle responsabilità precise.L’uomo, dipendente di un’azienda umbra, era rimasto schiacciato da una gru elettrica e dal carico che stava trasportando “a causa della rottura di una fune determinatasi per l’usura della stessa,conseguente a un sottodimensionamento del diametro della puleggia di rinvio”.
La gru, per l’accusa, non avrebbe avuto i requisiti tecnici adeguati per poter essere utilizzata in sicurezza. In 4 dovranno rispondere, davanti al tribunale di Assisi, dell’a ccusa di omicidio colposo dopo che il giudice per le udienze preliminari, Carla Giancamboni,ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Giuseppe Petrazzini.Nei guai l’a m m i n i s t r a t ore unico dell’azienda che aveva realizzato la gru e che l’aveva installata, dopo aver sottoscritto la dichiarazione di conformità Ce dell’app arecchio “malgrado non rispondente alle disposizioni
legislative e regolamentari vigenti”in particolare – ha sostenuto ancora il pm – in riferimento ai calcoli riguardanti il diametro della fune della puleggia e il peso massimo sopportabile dalla gru, anche in relazione ai cicli di lavoro.Mancava, ha rilevato ancora l’accusa, anche il manuale d’uso e di manutenzione corrispondente all’esatta configurazione dell’apparecchio.E quindi il titolare dell’azienda presso la quale lavorava l’operaio rimasto schiacciato, per aver “c o mmissionato e messo a disposizione”dei lavoratori, la gru,senza averne, ha sostenuto ancora il pm, valutato adeguatamente i rischi.Rinviato a giudizio anche il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, e delegato dal datore di lavoro allo svolgimento di funzioni materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. A cui la Procura riconosce di non aver valutato i rischi dell’utilizzo della gru elettrica e di non aver verificato la sua manutenzione e il funzionamento in sicurezza.A processo anche per il dipendente dell’azienda incaricata della manutenzione che, è risultato dalle indagini, aveva effettuato un controllo nel luglio del 2008, nemmeno 3 mesi prima dell’incidente.Secondo l’accusa, il tecnico non avrebbe ravvisato, in quella sede, gli “importanti”segni di usura della fune e omettendo quindi di indicarne la sostituzione. Mancanza questa, secondo l’accusa, che ha concorso a determinare l’incidente.Per i 4, difesi dagli avvocati Brusco, Sirchi, Natali e Tentindo,il processo inizierà il 28 novembre. “Siamo sicuri di riuscire a dimostrare l’estraneità dell’azienda” ha commentato l’avvocato Brusco,legale dell’azienda per cui lavorava la vittima.

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