L’INIZIATIVA ALLA DOMUS PACIS DI ASSISI   IL CALENDARIO  Si comincia domani analizzando ruoli e disagi del docente-educatore TRE INCONTRI di riflessione e di confronto rivolti ai dirigenti scolastici, agli insegnanti ed a quanti operano nel campo della scuola e della educazione. Tema portante è l’educazione alla vita buona. L’iniziativa è della Commissione Regionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università della Conferenza Episcopale Umbra, presieduta dall’arcivescovo Domenico Sorrentino e coordinata da Giovanni Carlotti. Gli appuntamenti sono per domani, per il 2 aprile e per il 7 maggio, alle 16, alla Domus Pacis, in Santa Maria degli Angeli di Assisi. «In particolare quest’anno — sottolinea Carlotti — ci confronteremo su come recuperare passione e iniziativa, mettendo al centro il ruolo dell’insegnante educatore (primo incontro), la collaborazione tra la scuola e la famiglia (secondo incontro), anche attraverso la realizzazione dei cosiddetti patti di corresponsabilità educativa. Ci sarà poi la novità (terzo incontro) di un confronto sull’orientamento alla scelta universitaria e/o lavorativa a cui parteciperanno numerosi studenti e docenti, sia universitari che degli ultimi anni della scuola superiore».
Chiarisce il coordinatore della Cresu: «Uno dei problemi che sembra emergere in questi ultimi anni è legato ad errate valutazioni nella scelta della scuola superiore e del corso di studi universitari da parte di molti ragazzi. Per questo è importantissimo l’orientamento offerto dalle scuole ed il discernimento delle proprie capacità che dovrebbe maturare nella relazione discente-docente».  
 Nazione-2011-02-25-Pag12

 

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  • Credo che nelle scelte future di ogni studente, la scuola influisca poco, mentre è determinante la volonta dello studente, il quale spesso, anche se in buona fede, non riesce a valutare appieno le sue potenzialità e si lascia trascinare da altri fattori personali, i quali non sono quelli idonei per una corretta valutazione delle sue capacità. La famiglia sbagliando lascia fare, sperando che vada bene. Ma questo rientra nella problematica costante di come la famiglia gestisce o non gestisce il proprio figlio, sia per quanto riguarda l’educazione che l’unitarietà di intenti. Purtroppo tutto questo comporta soldi e tempo spesi male.

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