Bettona Il sindaco Marcantonini e il vice Bazzoffia sollecitano un intervento che protegga la filiera
BETTONA – “Ben venga un piano zootecnico regionale, ma a patto che sia davvero sostenibile” Il sindaco di Bettona Lamberto Marcantonini interviene in materia di zootecnia e lancia un appello. “Dobbiamo pensare – sottolinea – ad una filiera corta e di nicchia, che comprenda il mangimificio, l’allevamento, il salumificio e la commercializzazione di un prodotto Dop umbro. In questi anni invece la gran parte degli allevamenti (almeno l’80%) ha lavorato in soccida o comunque per grandi aziende del Nord Italia. Non possiamo continuare a fare solo la parte peggiore e più difficile della filiera, che per di più è la meno redditizia”. La zootecnia – precisa il sindaco – va dunque portata avanti, ma con criterio: attraverso una filiera corta si crea infatti un circuito virtuoso in forza del quale il reddito che si genera resta nel territorio regionale. Questo consente agli allevatori di sostenere i costi di ammodernamento degli allevamenti usufruendo delle migliori tecnologie disponibili ai fini della salvaguardia dell’ambiente. Sì perché l’attività zootecnica, tenendo conto soprattutto della vocazione culturale e turistica dell’Umbria, va fatta nel totale rispetto dell’ambiente. Vigilando quindi sul corretto smaltimento dei liquami, ma anche considerando gli allevamenti come attività industriali a tutti gli effetti. Di conseguenza gli impianti zootecnici vanno dotati delle necessarie infrastrutture e posti alla dovuta distanza dagli insediamenti abitativi”. Sull’argomento interviene anche il vice sindaco di Bettona e consigliere provinciale di Futuro e Libertà Valerio Bazzoffia: “Il protocollo di intesa approvato dalla giunta regionale con delibera 1009 del 3 settembre 2008 sanciva il definitivo piano di compatibilità ambientale della suinicoltura con l’ambiente, mettendo in sinergia l’operatività di Regione, Provincia, Comuni di Bastia Umbra, Bettona e Marsciano, Arpa, Asl, operatori del settore e Sviluppumbria. Da quel protocollo, deriva, addirittura, il testo definitivo delle misure Q33, 34 e 35 della Legge Regionale 25/09 (Piano di tutela acque). Lo stesso è stato il testo base per la definizione del Prg di Bettona e dei regolamenti di igiene di Bastia Umbra, Bettona e Marsciano. Sappiamo però come è andata a finire la vicenda: il protocollo, a causa dei veti incrociati di Rc e Idv, non è stato mai siglato. Con il risultato che, a causa delle frizioni politiche intestine, la Regione non ha rilanciato la zootecnia”.

Corriere-2011-01-16-pag09

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  • L’ignoranza umana non ha limiti! Quella degli amministratori bettonesi poi eccede! Nel senso che a fronte di un “certificato” e irreparabile dissesto ambientale causato da una dissennata azione di inquinamento avvenuto per decenni con la compiacenza e copertura istituzionale locale ancora si tende d’ingnorare tutto ciò! Invece di provvedere ad una azione urgente di risanamento del territorio da oltre un anno e mezzo, dopo che solo una parte di chi a spudoratamente agito in disprezzo delle leggi e di un civile comportamento ha conosciuto le patrie galere (stando ai provvedimenti della Procura), nessun piano è stato predisposto, nessun euro è stato trovato o speso e il disastro rimane sotto agli occhi di tutti, cittadini amorfi compresi.

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