IL LUTTO PARTI’ DA UN’ANTENNA SUL NOCE, E’ ARRIVATO A MILIONI DI ASCOLTATORI  MARIO SETTIMI, fondatore, presidente e ‘anima’ di Radio Subasio, si è spento nel pomeriggio di ieri al Santa Maria della Misericordia di Perugia. Aveva 83 anni, gran parte dei quali vissuti nella radio e per la radio che aveva ‘aperto’ nel 1976. Roba da pionieri allora, primi albori di un modo nuovo di fare intrattenimento e informazione. Settimi, però, ci aveva creduto subito e si era attrezzato: un antenna su un noce davanti alla sua casa, a Viole di Assisi, una cabina di trasmissione nel garage. Così era partito, in tempi e in un settore non facile, tutto da scoprire. Anche perché Settimi veniva dal commercio; la radio però lo aveva stregato e ci si era gettato anima e corpo. Da vero capitano d’impresa aveva scommesso tutto su questa emittente che, già nel nome, dava un’indicazione di legame con il territorio che non ha mai tradito al pari dei valori sui cui credeva fermamente: lavoro, sacrificio, umiltà, amicizia.  Con passione, tanta, unita a capacità imprenditoriali e tecniche. Modi bonari e semplici, cervello sempre in moto, professionalità; capace di pensare in grande, da manager verrebbe da dire (ma lui non gradirebbe), ma pronto a partire in prima persona per qualsiasi situazione, a dare una mano in senso stretto.  DAL 1976 AD OGGI, insieme ai figli Marco e Rita, ha guidato Radio Subasio in un crescendo (2 milioni di radioascoltatori, in Umbria, Toscana, Marche, Lazio e Campania, ottava fra le emittenti italiane), grazie alla capacità di intercettare i gusti del pubblico, della vita quotidiana della gente che lavora, di chi studia, di chi è in viaggio: una radio ‘amica’ nei toni e nella programmazione. Con trasmissioni che hanno segnato un’epoca e continuano a funzionare; due esempi per tutti, le ‘dediche’ e quella ‘Palla al centro’, dedicata al calcio dilettantistico, con in studio il compianto Angelo Marinangeli. Tanti i cantanti che hanno fatto tappa nella sede di Radio Subasio, accolti dal calore e dai modi familiari del ‘presidente’, capace di mettere tutti a proprio agio. Sino all’ultimo Mario è stato sempre il primo ad arrivare e l’ultimo a partire nella sede del Col del Bensi: a far sentire la sua vicinanza, il suo calore, la sua umanità con i suoi modi semplici, spontanei, trascinanti. Non aveva mai tradito le sue origini assisane e non aveva ceduto alle tentazione di spostarsi a Roma o a Milano. Era stato pioniere anche nel proporre un master per conduttore radiofonico coinvolgendo l’Università degli Studi e per Stranieri.
CORDOGLIO è stato espresso dal sindaco Claudio Ricci a nome dell’intera comunità assisana. “Per molti di noi è stato un esempio e sono certo che la sua Famiglia saprà, come fatto in questo anni, testimoniare, con l’esempio e valori che Mario ha saputo costruire, un nuovo luminoso futuro”.
Dal pomeriggio di oggi, alle 16, sarà aperta la camera ardente nella sede di Radio Subasio, a Viole di Assisi. I funerali saranno celebrati martedì 21, alle ore 15, nella chiesa parrocchiale di San Vitale. UN UOMO-SIMBOLO  Il sindaco Claudio Ricci ha voluto portare ai familiari l’abbraccio di Assisi  .Maurizio Baglioni
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