BASTIA UMBRA Siamo arrivati alla data di introduzione dell’imposta di soggiorno a Bastia e non si può evitare di manifestare preoccupazione per ciò che potrà generare in termini danni al settore ricettivo più che di benefici alla città.
Ricordiamo che le presenze che si registrano nel nostro territorio comunale hanno una connotazione non
prettamente turistica, come invece avviene nei nostri comuni dirimpettai; a Bastia in gran parte gli ospiti e
avventori sono operai e operatori economici richiamati dal vivace tessuto economico, apprezzata
caratteristica del nostro territorio. E in genere sono quindi presenze che si ripetono nel tempo, non turisti
meteore da spiluccare il più possibile cogliendo l’attimo della presenza.
In ogni caso, anche i turisti che le attività turistico-ricettive di Bastia sono riuscite ad intercettare con
grande impegno di certo, finora, hanno ben apprezzato i costi competitivi proposti.
Ed è anche per questo che per i gestori di bed and breakfast, case vacanza e altre strutture alberghiere ed
extra-alberghiere, questa imposta risulta un obolo difficilmente gestibile, sia economicamente che
burocraticamente.
Pur di mantenere i prezzi competitivi in alcuni casi dovranno farsi carico loro stessi della tassa per non
rischiare di perdere i clienti, lasciando invariato il costo finale del soggiorno.
Per non parlare poi dell’aspetto burocratico costituito da un sistema a dir poco farraginoso e complicato.
Evidentemente le richieste legittime degli operatori del settore sono state considerate carta straccia e
lamentele immotivate da parte di un’amministrazione che a parole si vuole professa vicina a tutti e poi, nei fatti, incredibilmente, rimanda al mittente qualsiasi analisi e critica costruttiva fattuale, quasi a dimostrare ancora una volta la loro convinzione sugli imprenditori (ma in questo caso anche gestori di attività a carattere familiare e non imprenditoriali) ovvero i soliti che “piangono con un occhio solo” o meglio “piangono col sorcio in bocca”.
Nella TARDIVA riunione organizzata dall’amministrazione con gli operatori del settore solo in prossimità
dell’applicazione dell’imposta di soggiorno, il 17 Aprile scorso, non c’è stata alcuna volontà di ascoltare
né tantomeno di ripensamento anche se i presenti hanno chiaramente manifestato di non poter sopportare questo aggravio economico e soprattutto gestionale dell’imposta.
L’adempimento di questa ulteriore imposta, è stato pensato e realizzato con un sistema alquanto contorto e inappropriato.
La gestione burocratica scelta per la gestione del sistema impositivo evidenzia già da sola tutta la sua
inefficienza e la lontananza di pensiero tra chi le cose le pensa solo e chi poi è costretto a subirle dovendole applicare nella pratica del proprio lavoro.
Segnaliamo ad esempio solo alcune delle problematiche principali.
Innanzi tutto il programma di gestione adottato dal comune non presenta un’interfaccia in cui giornalmente andranno inseriti i dati da comunicare, bensì mensilmente, e questo implicherà che ogni giorno i gestori dovranno appuntarsi altrove i dati da inserire per poi rintracciarli e lavorarli solo dopo giorni.
Altra grave mancanza è che l’amministrazione ha evidentemente mancato di interfacciatarsi coi comuni
limitrofi che già applicano l’imposta: la conseguenza sarà che i gestori di strutture in più comuni, come ad
esempio Assisi o Perugia, si troveranno di fronte diverse metodologie di inserimento dati, cosa che potrà
condurre facilmente in errore e che comunque richiederà maggior tempo e impegno per la formazione e
l’espletamento del lavoro.
L’amministrazione ha il dovere di ascoltare, sempre, e in questo specifico caso deve ascoltare il settore
turistico che nella realtà Bastiola è formato prevalentemente da piccole strutture.
Pertanto chiediamo la revoca del provvedimento di introduzione dell’imposta di soggiorno, dando voce
alle esigenze di chi chiede solo di poter svolgere al meglio il proprio lavoro, senza ulteriori distrazioni da
immotivati obblighi burocratici!
La revoca di un sistema di gestione dell’imposta macchinoso ed impegnativo che non porterà alcun
beneficio al turismo, anzi potrebbero danneggiare le strutture ricettive di tutto il comune.
La revoca di una imposta inutile per tutti i cittadini di Bastia, con introiti assolutamente irrisori per il bilancio comunale che si potrebbero sicuramente reperire e raggiungere con una gestione oculata delle spese.
Delle maggiori entrate previste che non copriranno assolutamente i maggiori oneri di gestione che
subiranno le attività turistiche, ma anche la stessa macchina amministrativa comunale!
E una finalità di destinazione ancora non chiara e non chiarita dagli assessori di riferimento nel detto
“tardivo e inutile” incontro con gli operatori del settore!
Ricordiamoci sempre che gli operatori economici o non, protagonisti in varie vesti del tessuto economico
cittadino vanno incentivati e sostenuti, non denigrati e sviliti quasi fossero un “nemico”….la solita mucca
da mungere!”
Coordinamento Comunale FDI Bastia Umbra
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