Si potrà comprare un dono che sarà consegnato ai bambini meno fortunati

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Un Natale pensando anche ai bimbi meno fortunati, siano essi piccoli ospiti di case famiglie, ospedali o bimbi di genitori che non possono permettersi una spesa extra neanche per Natale. Arriva anche in Umbria l’iniziativa Giocattolo sospeso, ideata e promossa da Assogiocattoli nel 2021 all’interno dell’evento di Natale di Regione Lombardia e che dopo Milano si è presto estesa anche in altre grandi città come Como, Venezia, Roma, Napoli e tante altre.
L’idea (che prende spunto dalla famosa pratica del caffè sospeso di Napoli) è molto semplice: quando una persona acquista un gioco o un giocattolo, ne lascia uno “sospeso” presso il negozio o in un luogo designato per la raccolta, affinché una bambina o un bambino meno fortunati possano riceverlo senza alcun costo. Diversi partner e associazioni di volontariato si occupano di raccogliere e consegnare i giocattoli per donarli ai piccoli ospiti di case famiglie, ospedali e in generale ai più bis ognosi.A Bastia fino al 18 dicembre sarà possibile acquistare giochi a “La casa del giocattolo” in via Vivaldi 1, che poi verranno distribuiti dal Settore Servizi sociali del Comune alle famiglie della comunità locale. “Le festività si associano spesso ai regali materiali. ‘Il giocattolo sospeso’ricorda invece che a far la differenza sono gesti di gentilezza e solidarietà che creano un legame”, spiega il Comune. “Siamo partiti nel 2020 da Milano grazie alla collaborazione con Regione Lombardia – dice il presidente di Assogiocattoli Gianfranco Ranieri – e abbiamo subito coinvolto tutto l’hinterland. Il gradimento dei cittadini e degli addetti ai lavori è stato
altissimo, tanto da diffondersi nel tempo un po’ ovunque, da nord a sud della nostra penisola. Quest’anno abbiamo raggiunto il picco massimo: un’iniziativa di charity nazionale, una gara di solidarietà che coinvolge tutti e che ci rende estremamente orgogliosi. Non ci stancheremo mai di ribadire che il giocattolo è un bene primario e che il gioco è un linguaggio universale, quindi un diritto a tutti gli effetti, soprattutto per i più piccoli”.

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