Il centrodestra cerca di affermarsi nelle roccaforti «rosse» 
LA CORTE D’APPELLO di Perugia ha proclamato gli eletti alla Provincia di Perugia. Dei 30 seggi, 18 sono attribuiti alla lista vincitrice di centrosinistra, guidata da Marco Vinicio Guasticchi e sostenuta da Pd, Idv, Sinistra e Libertà, Prc e Pdci, 10 alla lista guidata da Franco Asciutti e sostenuta da Pdl e Lega Nord. A questi si aggiungono i due candidati a presidente della minoranza eletti consiglieri, Franco Asciutti e Maurizio Ronconi (Udc). Membro effettivo del consiglio, con diritto di voto, il presidente Guasticchi. Questi i nomi degli eletti, ora ufficializzati: Evian Morani, Pdl (Collegio Assisi 1); Valter Carloia, Pd (Castiglione del Lago); Claudio Fallarino, Pd (Città della Pieve); Luciano Bacchetta, Sinistra e Libertà (Città di Castello 1); Luca Secondi, Pd (Città di Castello 2); Daniela Frullani, Pd (Città di Castello 3); Valerio Bazzoffia, Pdl (Deruta); Paola De Bonis, Pdl (Foligno 1); Stefano Bravi, Pd (Città di Castello I); Daniele Pinaglia, Pd (Foligno 3); Giampiero Fugnanesi, Pdci (Gubbio 1); Luca Baldelli, Prc (Gubbio 2); Roberto Bertini, Sinistra e Libertà (Marsciano); Luigi Andreani, Pdl (Montefalco); Teodoro Armillei, Idv (Nocera Umbra); Giancarlo
Carocci, Lega (Norcia – Cascia); Edoardo Alunni, Pdl (Perugia I); Bruno Biagiotti, Pdl (Perugia 2); Piero Sorcini, Pdl (Perugia 3); Giacomo Leonello Leonelli, Pd (Perugia 4); Giampiero Rasimelli, Pd (Perugia 5); Maurizio Manini, Pd (Perugia 6); Franco Granocchia, Idv (Perugia 6); Laura Zampa, Pd (Spoleto I); Giampiero Panfili, Pdl (Spoleto I); Massimiliano Capitani, Pd (Spoleto 2); Michele Martorelli, Pdl (Todi); Gianfranco Becchetti, Pd (Umbertide).
Ma adesso si avvicinano i ballottaggi. 
 
 FRA SETTE GIORNI l’Umbria potrà avere idee più chiare sui suoi nuovi cromatismi politici: se al termine dei sei ballottaggi il centrosinistra dovesse ovunque spuntarla, il rosso della tradizione riprenderebbe una certa vivacità, malgrado le vistose emorragie di voti registrate, specie sul fronte europeo. Se, invece, quelle città, di consueto appannaggio, dovessero anche in parte transitare nelle mani del centrodestra, allora si farebbe davvero pesante il ‘bollettino di guerra’ di una coalizione abituata a guardare gli altri dall’alto in basso. Ci sono in gioco non solo alcune fasce tricolori, ma una stabilità (o instabilità) politica alla quale guardano con attenzione anche gli osservatori nazionali. I segretari regionali hanno tuonato. Esplicita Maria Pia Bruscolotti (Pds): «Abbiamo la seria possibilità di vincere in tutte le sedi e daremo il massimo anche nei prossimi giorni». Luciano Rossi, coordinatore Pdl, ribatte: «I sintomi di radicali mutamenti umbri sono già emersi la scorsa settimana. Ora completeremo il riassetto umbro modificando il quadro di altre amministrazioni».
Questa la panoramica dei ballottaggi
TERNI. E’ una città che ai ballottaggi ci ha fatto una certa abitudine: ballottò, infatti, nel 1993 e Ciaurro (amico di Berlusconi) la spuntò contro Giustinelli; e affrontò il bis elettorale anche nel 1998, con Ciaurro ancora vincente nei confronti di Palazzesi. E’ giusto rammentare che, specie nella prima delle due circostanze, la sinistra pagò i provvedimenti giudiziari che avevano mandato in galera significativi esponenti. Da quel punto di vista l’attuale situazione è, naturalmente, diversa. E il parlamentare Leopoldo Di Girolamo, bloccato al 49,4%, torna in lizza sapendo che la sua coalizione aveva già superato il 50%. Deve dunque sperare che non rifluiscano su Antonio Baldassare (35,7%) le percentuali minori strappate da Enrico Melasecche (Udc), Stefania Trabalza (Liberal-democratici), Gian Luca Procaccini (La Destra), Leo Venturi (Terni oltre) e Massimo Valigi (Lista Valigi). Se la spuntasse Baldassarre si realizzerebbe la cosidetta ‘anatra zoppa’, cioè un sindaco non sorretto dalla maggioranza consiliare. A Todi (con Antonino Ruggiano) è successo e le cose si sono aggiustate in aula rapidamente.
ORVIETO. Anche qui la coalizione di centrosinistra ha già sfondato il muro del 50%, però Loriana Stella (emersa mesi fa dalle primarie affrontate contro Mocio, sindaco uscente) sa di doversi guardare, col suo 48,5%, dall’inseguimento di Antonio Concina (42,7%). In teoria parrebbe scontata l’opzione dell’8,7% conquistato dal Comunista Carlo Tonelli, ma, tenuto conto dei forti malumori che hanno attraversato la vita politica cittadina, ogni affrettato pronostico rischio di apparire superficiale.
SPOLETO. Il segretario provinciale del Pd, Alberto Stramaccioni, ha invitato i compagni spoletini a «non esagerare nell’ottimismo». In effetti Daniele Benedetti (coalizione di centrosinistra) è arrivato a quota 46,9%, però non ignora che la contesa potrebbe farsi insidiosa se se al 38,1% di Angelo Loretoni (centrodestra) si aggiungessero, in misura significativa, gli apporti degli elettori di Carmelo Parente, Sergio Grifoni, Leodino Galli, Giampiero Calabresi, Aurelio Fabiani, Moreno Gervasi, titolari delle liste civiche che hanno strappati consensi collocati fra l’1,7 e il 3,5%. E’ appena il caso di rammentare che due consigliature fa il centrodestra ha perso la conquista del Comune solo per poche decine di voti.
MARSCIANO. Due di sinistra a guardarsi in cagnesco: Alfio Todini, candidati ufficiale del Pd & soci, ha ottenuto il 45,3%, abbastanza più alto del 25,1% aggiudicati a Sabatino Ranieri (Rc e liste civiche). Qui la curiosità suprema è determinata dall’atteggiamento che terrà l’elettorato del centrodestra che, con Stefano Bartoccioni, ha perso la possibilità del ballottaggio soltanto per lo scarto dello 0,7%, cioè 30 schede. Sono 2863 voti in cerca di destinazione. All’interno di un così singolare contesto molti rammentano la vicenda eugubina, ove il centrodestra, pur di bocciare il candidato Ds (Corazzi), fece confluire i propri consensi sul rifondarolo Goracci. Fantasmi in agguato per il Pd?
BASTIA. Qui il Pdl, con Stefano Ansideri (47,7%9 è in vantaggio rispetto alla coalizione Pd-Idv-Civiche che, con Antonio Criscuolo ha raggiunto il 43,9%. Ovvio l’interrogativo: Rosella Aristei (Sinistra per Bastia, 5,9%) avvertirà il richiamo del partito democratico? E quali messaggi lancerà l’assessore regionale Giuseppe Mascio (Comunisti) che ha strappato l’1,1%. La contabilità finale dovrà considerare anche l’1,4% raggranellato da Michele Boccali (La Destra). Nel complesso situazione molto incerta.
GUALDO TADINO. Straordinario il testa a testa fra il sindaco uscente Angelo Scassellati (centrosinistra, 34,0%) e Robeberto Morroni (Pdl e Lega, 34,3%). Nasometricamente si suppone che il ruolo fondamentale può interpretarlo Sandra Monacelli (Udc, 28,2%) che ha già manifestato l’intenzione di appoggiare Morroni. Non per pura simpatia, naturalmente. La Monacelli (già senatrice) può, infatti, diventare la Hilary Clinton di Gualdo, acquisendo, cioè, le funzioni di vicesindaco. Non decisivi appaiono gli eventuali apporti di Massimo Parlanti (Il Nuovo, 2,7%) e di Marco Rogo (La Destra, 0,8%).
Gianfranco Ricci
 
 
 

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