Le elezioni amministrative come banco di prova per il maggior partito del centrosinistra ma anche per gli alleati
Gualdo Tadino, Bastia, Torgiano e Panicale i fronti più a rischio
Su Perugia a Boccali punta a chiudere il conto al primo turno: negli eventuali ballottaggi il centrosinistra partirebbe svantaggiato
di PIERPAOLO BURATTINI
PERUGIA – Stabiliti i giocatori, ora si gioca. E ognuno lo farà a modo suo, con la tattica che ritiene più fruttuosa e senza concedere spazi all’avversario. Una cosa è certa: all’appuntamento del 6 e 7 giugno coalizioni e partiti, si avvicinano con stati d’animo, aspettative e timori assolutamente diversi. E allora ogni Comune, dal più grande al più piccolo, si trasforma in una avamposto da difendere con le unghie e con i enti mentre ogni candidato si porta con se non solo la possibilità di vittoria personale ma anche un’immaginaria bandierina partitica da piantare in un risiko immaginario. Tracciare un quadro, forse significa, capire la posta in gioco.
Occhi tutti puntati sul Pd, ma non solo: anche perché Rifondazione deve dimostrare quanto pesa elettoralmente e stesso dicasi per il cartello socialista-vedoliano, Sinistra e libertà. Prova del nove anche per l’Italia dei valori. Ad osservare una mappa immaginaria i tre punti di maggior sofferenza per il centrosinistra sono: Bastia Umbra, Gualdo Tadino e Panicale. In tutti e tre i Comuni il centrosinistra si presenta diviso e in tutti e tre il Pd non è stato in grado di fare fronte alle divisioni venutesi a creare al suo interno. A Gualdo le primarie hanno incoronato l’uscente Scassellati e affondato le ambizioni dell’area Cgil-Pd rappresentata da Massimiliano Presciutti. Sul campo sono restati veleni e colpi bassi come prima, forse di più. Quasi simile la trama andata in scena a Bastia: Giuseppe Criscuolo vince le primarie ma il Pd locale resta sottosopra e ciliegina sulla torta il Pdci candida a sindaco l’assessore regionale Mascio. Qui il candidato del Pdl, Stefano Ansideri, ha davvero molte probabilità di farcela.
Guerra tra donne ma con molto uomini dietro le quinte a Panicale: il sindaco uscente Luciana Bianco perde l’appoggio
del Pd locale e va alla sfida con una sula lista mentre i Democratici locali puntano su Alessandra Todini. Ma il Lago in generale è stato una spina nel fianco per il centrosinistra: la candidatura a sindaco di Sergio Batino a Castiglion del Lago è costata ai vertici provinciali del Pd un serie infinita di riunioni e comunicati. Poi, alla fine, Fabio Duca ha deciso di scendere ugualmente in campo con una propria lista. A dire la verità non si preannuncia una passeggiata nemmeno in quel di Torgiano dove il sindaco uscente Primo Lolli è sostenuto dai suoi con un tale scetticismo che rasenta il vero e proprio ammutinamento. Così come, a Marsciano, nonostante il centrosinistra sia riuscito ad agganciare l’Udc sul nome di Alfio Todini, qualche problema c’è. Rifondazione va da sola e la candidatura di Massoli (sfidante di Todini alle primarie) in Provincia non ha rasserenato il clima. Gli occhi ovviamente sono puntati su Perugia, Foligno e Spoleto. Daniele Benedetti ma soprattutto Nando Mismetti nella città della Quintana danno una certa garanzia al centrosinistra, mentre nel capoluogo il Pd e Wladimiro Boccali puntano a a chiudere la partita al primo turno. Questo è l’obbiettivo e l’imperativo: lo dice e ripete tutta la prima fila del Pd regionale e lo sa bene Boccali. Se andasse a vuoto il primo colpo, la partita si rivelerebbe molto pericolosa.
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