L’intervista L’approvazione dei Piani urbanistici, la crescita demografica da gestire, i rapporti con Assisi, la nascita del Pd

Il sindaco Lombardi traccia un bilancio del suo mandato, fra grandi progetti e tensioni politiche
Il successore “Criscuolo? Può portare la giusta energia
Ansideri? Sedeva in Consiglio con me quando ero giovane”


di MATTEO BORRELLI


BASTIA – Tracciare la via per lo sviluppo futuro della città. Questa la filosofia che ha ispirato l’azione dell’amministrazione Lombardi, segnata dal travaglio della nascita del Pd, da queste parti più sofferto che in altre zone dell’Umbria. Lavorare soprattutto per il futuro. Potrebbe sembrare un paradosso per un sindaco che, con largo anticipo, ha scelto di non correre per il secondo mandato.
Sindaco, di solito chi sta per lasciare non guarda tanto lontano…
“Questa amministrazione si è preoccupata di infrastrutturare Bastia, anche dotandosi di strumenti che concorrano ad organizzare il territorio: i piani del commercio, acustico, del rischio, della protezione civile. Fino al nuovo Piano regolatore”.
L’urbanistica, un tema sempre centrale a Bastia…
“Negli ultimi 3 anni questo territorio è cresciuto di 3mila residenti, superando i 21mila. E questo per la forte attrattività rappresentata dalla possibilità di trovare lavoro. Un problema non soltanto urbanistico. Una crescita demografica così consistente in un territorio di 27 km quadrati avrebbe creato difficoltà senza un’attenta politica di servizi”.
La necessità di ridurre le spese non ha toccato il sociale?
“E’ una delle aree nelle quali non abbiamo mai indietreggiato, spendendo 2 milioni di euro. Abbiamo fatto i salti mortali per rispettare il Patto di stabilità”.


Le imprese fattore di sviluppo economico e demografico…
“Bastia ha un saldo positivo di imprese, con un consolidamento delle società di capitale (382) e di quelle al femminile (520). Non avendo un tessuto produttivo distrettuale ma multisettoriale, questo territorio sta reagendo meglio di altri alla crisi. E c’è un approccio etico all’impresa; lo dimostra lo scarso ricorso al precariato”.
La forte propensione all’imprenditorialità è solo un merito culturale?
“C’è il giusto approccio culturale, ma anche una grande attenzione degli Enti. Questa amministrazione si è caratterizzata per unaforteiniziativaperampliaree riqualificare le aree produttive. Ce ne sono per 200 ettari”.
Guardando agli interventi fatti, quali ricorda con maggior soddisfazione? “Le aree industriali, appunto. Ma anche i sottopassi, le rotatorie, l’Auditorium S. Angelo, la pista di atletica, le scuole dotate di impianti ad energia solare, il cinema. Noi lasciamo a chi verrà un bilancio sano ed una serie di progetti cantierabili”.
L’ultimo consiglio comunale ha dato il via libera all’area Franchi…
“Una proposta riconosciuta da tutti come di qualità, grazie alle professionalità coinvolte. Un progetto correlato al mantenimento di un’azienda, la Franchi, a cui i bastioli devono molto”.
E sul Piano regolatore a che punto siete?
“Siamo arrivati alla conclusione del documento programmatico. Abbiamo consegnato alla città il master plan, strumento fondamentale che oltretutto coinvolge il privato nella realizzazione delle infrastrutture”.
E Umbriafiere?
“Oltre a garantire un forte indotto, è legata all’immagine di Bastia. Per questo necessita di ulteriori investimenti”.
Il rapporto con Assisi?
“Noi abbiamo sempre provato a collaborare. Ognuno ha i suoi programmi, ma sulle infrastrutture generali sarebbe auspicabile una concertazione permanente”.
Quanto, gli eventi politici nazionali e locali, hanno segnato la vita della sua Amministrazione?
“La politica ha pesato molto. E le scaramucce hanno spesso messo in ombra l’attività fatta in questi anni, con investimenti per 23 milioni di euro. Io ho un concetto collegiale del lavoro, che spesso le logiche di percorsi individuali hanno cercato di mettere in discussione. E nei passaggi di trasformazione degli assetti politici, il sindaco resta il punto di riferimento per la città”.
Tonino Criscuolo, partito nella sua Giunta e poi invitato a fare un passo indietro, è il candidato sindaco del Pd…
“Quello era un momento particolare, nel quale occorreva una certa operatività. Nulla di personale tra me e lui. In questo momento, Criscuolo è il soggetto che per la sua esperienza professionale e umana può portare la giusta energia. Ed è stato legittimato alle primarie da un voto ampio e trasverale”.
E cosa dice del candidato del Pdl, Stefano Ansideri?
“Quando ero giovane, eravamo insieme in Consiglio. Ha il mio rispetto ed è un bene che si metta al servizio della città”.
Francesco Lombardi uscirà dalla politica?
“E’ un problema che non mi sono posto. Ho fatto questa scelta non negoziando alcunché. Credo fortemente nella necessità di una progressiva sostituzione della classe dirigente con persone che vengano dal lavoro, dalle professioni, dal volontariato”.

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