DEFINIRLE RONDE non si può perché la denominazione, fonte di inesauribili polemiche, appartiene al disegno di legge del detestato governo Berlusconi. Tuttavia, a Bastia i servizi di osservazione e prevenzione anticrimine gestiti dall’Auser, l’associazione di volontariato convenzionata con il Comune per presidiare l’area dell’ufficio postale, il percorso verde, alcune vie del centro e più di recente i cimiteri, sono qualcosa di molto simile alle ‘famigerate’ ronde. «Specifichiamo – spiega l’assessore comunale alla sicurezza Andrea Tabarrini – che non parliamo di ronde, ma di collaborazione con associazioni che con la loro presenza, oltre a dissuadere episodi di microcriminalità, garantiscono una certa tranquillità, visto che sono sempre in contatto con la locale stazione dei carabinieri avvisando se vedono situazioni poco chiare». Una condizione che fa dire a Tabarrini che Bastia è una città sicura, dove in nome della sicurezza si mobilitano molti soggetti, individuali e collettivi e funziona la collaborazione della Municipale con le forze dell’ordine. Per fare di più occorrerebbe aumentare il corpo dei vigili, attualmente 14, per portarlo a 17-18 unità. Se finora non è stato fatto, precisa l’assessore, ciò è dovuto al Patto di stabilità imposto dal governo, che «non ci permette di muoverci liberamente nelle assunzioni».
m.s.
Articolo in PDF:
comments (0)
You must be logged in to post a comment.