Nuova cubatura a S. Lucia, urbanistica «calda» e pre-elettorale
SIAMO entrati ormai negli ultimi cento giorni del quinquennio amministrativo che andrà a concludersi con la tornata elettorale del 6-7 giugno. Un periodo in cui anche i Gruppi presenti in Consiglio comunale, non solo i partiti, tendono a guardare al futuro piuttosto che focalizzare le problematiche di oggi. Una riprova in questo senso il Consiglio comunale di venerdì scorso che, indipendentemente dai punti all’ordine del giorno, ha guardato più agli aspetti amministrativi che non a quelli politici: anche sul documento unitario riguardante l’ospedale di Assisi, approvato da tutti, ma giunto con notevole ritardo rispetto alle incalzanti iniziative del sindaco di Assisi che di fatto ha imposto anche a Bastia di non trascurare l’importanza del nosocomio. Un aspetto evidenziato anche da Rosella Aristei (Liste civiche) che sul problema ha presentato un’interrogazione. E’ ancora la gestione urbanistica però a tenere banco, con una lunga serie di piani attuativi. Sulla proposta di ‘Piatt’ in via Leon Blum, dove si chiede un insediamento di 1.500 metri cubi, tutto sommato un intervento modesto, si sono registrate riserve e divisioni anche all’interno del Pd a causa del notevole impatto che il progetto potrebbe avere nell’area.
Trattasi del quartiere Santa Lucia, sviluppatosi tra gli anni ’50 e primi ’60 con strade strettissime e carenza di parcheggi. La nuova normativa in variante al Prg, che impone la procedura del Piano attuativo per interventi superiori a 1.000 mc, è una garanzia — richiede infatti l’esame dell’assemblea cittadina — , ma non può risolvere il ‘nodo’ rappresentato da quartieri affollati al limite della vivibilità.
OGGI non solo Santa Lucia è in queste condizioni, ma anche Borgo I Maggio, dove negli ultimi 10 anni si è continuato a costruire palazzi e non case uni-e-bifamiliari senza porre alcun limite.
m.s.
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